Già dragati in porto a Viareggio 5mila mc di sabbia. Previsto un sabbiodotto permanente
Sette milioni di euro il costo di realizzazione del nuovo sabbiodotto i cui lavori inizieranno entro l’estate e avranno la durata di un anno
E’ stato rimosso il peschereccio di 22 metri che si era incagliato sei giorni fa nel porto di Viareggio. Uscendo dal canale del porto l’imbarcazione si era scontrata contro un banco di sabbia ed era finita sugli scogli riportando gravi danni, ma fortunatamente nessun ferito. Per la questione si era attivata subito la Regione Toscana che insieme alla Autorità Portuale di Viareggio hanno messo in opera una draga che riesce a togliere fino a 5.000 metri cubi al giorno di sabbia.
L’emergenza sta dunque rientrando e, come riporta greenreport.it, la flotta di 80 pescherecci che fa base nello scalo è tornata regolarmente a lavorare.
Il lavoro della draga, ha spiegato, il presidente della Regione, Eugenio Giani nel corso di un sopralluogo, proseguirà per togliere la sabbia da tutta l’imboccatura in modo esteso e non solo in una parte ristretta, come è stato fatto in questa fase in via emergenziale.
La Regione Toscana ha individuato inoltre la soluzione per risolvere l’annoso problema dell’insabbiamento con la realizzazione di un nuovo sabbiodotto. Il costo dell’operazione impegnerà 7 milioni di euro e la durata dei lavori, che inizieranno entro l’estate, dureranno per circa un anno.
«La Regione – ha confermato Giani – sta portando avanti un appalto integrato per la realizzazione a Viareggio di un sabbiodotto, opera permanente su cui saranno impegnati 7 milioni di euro, che dovrà vedere l’avvio dei lavori entro l’estate, nel prossimo mese di giugno. I lavori dureranno per circa un anno. Il sabbiodotto toglierà in tempo reale la sabbia dall’imboccatura del porto, riversandola in mare aperto a circa un km di distanza». Con il ritorno alla normalità, ha sottolineato il presidente della Regione, è stata garantita a tutti i natanti, siano quelli dei pescatori, dei cantieri o del porto turistico, la piena efficienza dell’infrastruttura.
Per la sabbia che è oggi in eccesso nel porto viareggino la soluzione – secondo l’associazione ambientalista “La città ecologica” – potrebbe essere quella del riutilizzo di una parte dell’enorme quantità di sedimenti, previa valutazione della loro qualità chimica ed ecotossicologica, nel ripascimento del litorale del Parco, in particolare nel tratto prospiciente San Rossore, che ha raggiunto proporzioni preoccupanti e che è quello che quei sedimenti fornisce.
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