Licenziato il testo del Ddl che contiene l’adeguamento della disciplina del mediatore del diporto
Attesa ora dal presidente Cecchi la revisione del decreto che dispone le regole attuative
Confindustria Nautica comunica che la Camera dei deputati ha licenziato il testo della Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2022, già approvato dal Senato. Ricordiamo che tra le altre misure, vi è contenuta la modifica delle norme del Codice della nautica che disciplina la figura professionale del Mediatore del diporto, ottenuta – spiega l’associazione nella nota – grazie all’interlocuzione di Confindustria Nautica con il Ministro delle Imprese e del Made in Italy e il Ministro delle Infrastrutture e trasporti.
La riforma del Codice della nautica da diporto del 2020 ha introdotto la nuova figura professionale, specifica per il settore, del mediatore del diporto per la “conclusione dei contratti di costruzione, compravendita, locazione, noleggio e ormeggio”. La norma affidava alle Regioni i corsi di formazione, ma non sono mai stati realizzati. Inoltre, il decreto attuativo che disciplina l’esame, varato dal precedente governo, non ha risposto alle specifiche esigenze del settore.
Oggi si tratta dunque del primo e necessario passo normativo per procedere all’adeguamento del decreto attuativo, le cui regole non hanno consentito finora l’operatività della nuova figura professionale specifica per il settore nautico, obbligando gli operatori a ottenere la qualifica di Mediatore marittimo del settore mercantile.
In particolare nella legge viene stabilito: che il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti è l’autorità nazionale competente per le attività amministrative connesse alla figura professionale del mediatore del diporto; che il corso teorico-pratico di formazione obbligatoria è organizzato, non più dalle Regioni, ma da enti di formazione di diritto pubblico o privato, italiani o stranieri, riconosciuti dallo stesso Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti; che l’iscrizione al corso è subordinata al pagamento di un diritto commisurato al costo sostenuto dall’ente di formazione per la gestione del corso e, quindi, non è più necessario il decreto Mef di fissazione delle tariffe; che con decreto del Mit sono infine fissati criteri e modalità per il riconoscimento degli enti di formazione.
“Come ho detto alla nostra Assemblea, tenutasi lo scorso 14 dicembre presso l’Associazione Bancaria Italiana, siamo l’Associazione della concretezza, delle proposte operative, dell’interlocuzione fattiva con il Governo” – commenta il presidente di Confindustria Nautica, Saverio Cecchi – “questa figura professionale specifica per i contratti del nostro settore è essenziale, per cui ringrazio i Ministri Urso, Salvini e Fitto, il Pres.te e la Vice Pres.te della Commissione Attività produttive della Camera, onorevoli Gusmeroli e Cavo, e la relatrice onorevole Andreuzza, per l’obiettivo raggiunto. Adesso attendiamo fiduciosi la revisione del decreto che dispone le norme attuative”.
CLICCA QUI PER ISCRIVERTI ALLA NEWSLETTER GRATUITA DI SUPER YACHT 24