Reggente (Meccano Engineering): “Vi spiego il progetto del nuovo 65 metri a diesel e metanolo”
Allo studio anche navi passeggeri dotate di sistema ausiliario di propulsione con vele particolari, design e engineering di mega yacht, droni navali
La Meccano Engineering è una società specializzata in progettazione e servizi di consulenza nel settore navale mercantile e mega yacht, oltre che nella difesa e nell’energy. Ha il ruolo di Design Authority per grandi progetti complessi, 50 persone in organico altamente specializzate nelle varie discipline della progettazione navale e sedi principali dell’attività a Trieste e a Livorno, con un ufficio di rappresentanza ad Abu Dhabi.
Nel corso dell’ultimo Monaco Yacht Show la società ha presentato il progetto del suo yacht explorer ‘Orca’ di 65 metri con sistema di propulsione dual fuel diesel – metanolo a cui il Rina ha assegnato il Certificato di Approval in Principle. Partiamo da qui nell’intervista rilasciata dal presidente e managing director Stefano Reggente a SUPER YACHT 24.
Ingegner Reggente, perché la scelta del metanolo rispetto l’idrogeno su cui sembra si stiano concentrando in molti nella nautica? Solo scelta tecnica o anche strategica?
“La scelta è sia tecnica che strategica. Tecnicamente il metanolo ha delle caratteristiche che lo rendono unico tra i nuovi combustibili green: è trasportabile allo stato liquido a temperatura ambiente e pressione atmosferica, contrariamente a quanto avviene per il gas, l’idrogeno o l’ammoniaca. Strategicamente risulta di più facile prossimo utilizzo e applicazione in quanto la tecnologia del trasporto è abbastanza nota, essendo essa simile a quella del gas (Lng), ci sono già motori endotermici che possono bruciare metanolo e ci sono altri produttori di motori che si stanno adoperando per farlo.”
Quali sono state le difficoltà incontrate sia in termini di design che di alimentazione scegliendo di sviluppare una propulsione come quella che proponete per l’Orca 65?
“Le difficoltà risiedono nel trovare adeguati spazi di stoccaggio per il metanolo in quanto esso occupa più del doppio dello spazio di gasolio a parità di contenuto energetico, nel valutare il rispetto delle normative di sicurezza legate al controllo di perdite di gas e di liquido, nel trovare adeguati spazi per i dispositivi di trattamento e di controllo dell’atmosfera.”
Quali modifiche sono state fatte tecnicamente rispetto il progetto originale, anche in termini di idrodinamica dello scafo?
“La validità e la valenza del progetto sta proprio nel fatto che siamo riusciti a contenere le modifiche ad aspetti non troppo penalizzanti per lo yacht. Nella sostanza è stato ridotto il garage per dare spazio a un locale apparato motore più grande, ma per il resto siamo riusciti a mantenere lo stesso lay-out. Idrodinamicamente non sono state apportate modifiche.”
In termini di regolamentazioni, quali sono state le linee guida indicate dal Rina per lo sviluppo di questo tipo di alimentazione/propulsione?
“Il Rina ha confermato nella sostanza la valenza delle nostre scelte, riservandosi, ovviamente, di approfondire gli aspetti di dettaglio del progetto che verranno sviluppati in una fase successiva.”
Quali prevedete potranno essere le evoluzioni di questo progetto dopo i contatti presi durante il Monaco Yacht Show?
“Abbiamo già avuto due richieste di incontri con i dipartimenti ricerca e sviluppo di due grossi gruppi e l’interesse di approfondimento anche da parte di alcuni soggetti privati, ma le nostre previsioni sono di un interesse anche per il design di Orca che stiamo sviluppando anche in versione minore (sotto 500 Gt) e una maggiore.”
Avete altri progetti futuri allo studio, non solo nello yachting? C’è anche qualche progetto di “revamping” di traghetti o similare?
“Abbiamo diversi progetti allo studio che riguardano: navi passeggeri di extra lusso con utilizzo del metanolo, navi passeggeri dotate di sistema ausiliario di propulsione con vele particolari, design e engineering di mega yacht, droni navali. Ci sono interessi da parte delle SA a valutare il revamping delle loro navi con l’applicazione del metanolo, ma sono ancora solo idee.”
Il catamarano sta prendendo piede nell’apprezzamento degli armatori. Avete pensato di realizzare studi e/o progetti su questo tipo di imbarcazione?
“Riguardo i catamarani, concordo sul trend attuale. Vorrei sottolineare che Meccano Engineering è stata precursore di questa tendenza; infatti già una decina di anni fa abbiamo sviluppato un progetto di un catamarano a motore avveniristico di 60 metri di lunghezza; spazi interni ed esterni enormi, cabine con balcony, ecc.. Un progetto che riprenderemo sicuramente, adattandolo magari alle attuali tendenze di design e sviluppi tecnologici.”
Da dove nasce l’esigenza del vostro ufficio di rappresentanza ad Abu Dhabi? Per quale o quali dei vostri settori di attività è più strategico?
“L’esigenza era quella di creare un base in un paese dove c’era una forte richiesta interna nel mondo Oil&Gas e Yacht, ma anche baricentrico tra Europa e Far East, con la presenza di grandi operatori in tutti e quattro i settori di business di cui ci occupiamo.”
Come vede il futuro del mercato super yacht dopo il 2026 e dintorni, ovvero quando saranno pronte nuove tecnologie e possibilmente nuove fonti di alimentazione alternativa?
“Fare una previsione dopo il 2026 è un po’ azzardato, non perché non ci sia una tendenza alla crescita, ma perché eventi esterni a quelli che sono i normali fattori di mercato, possono fare cambiare improvvisamente la rotta. Credo in ogni caso che le nuove tecnologie saranno comunque di stimolo e un elemento trainante per nuovi progetti. L’industria motoristica si sta muovendo, più o meno tutti i produttori stanno pensando ad investire nei nuovi motori a metanolo, siano essi full methanol o dual fuel, seguendo quanto già in essere da parte dei produttori di motori per le grandi navi. Per il settore yacht ad oggi ci sono già delle garanzie per la disponibilità dei primi motori entro il 2026.”
Cosa ne pensa dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale da parte del vostro settore?
“Riguardo l’AI dovremo sicuramente fare i conti con l’ingresso di questa nuova tecnologia informatica. Questa potrebbe essere molto utile nello sfruttamento dei propri data base aziendali e quindi arrivare a gestire al meglio tutto il background in nostro possesso. Nei confronti dell’esterno, il timore è che venga utilizzata in modo sconsiderato, sfruttando dati e info presenti in rete che molto spesso non sono veritieri e/o realistici con conseguenze che tutti possono immaginare. Si potrebbe generare una apparente “concorrenza” non qualificata che penalizzerebbe tutto il settore.”
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