Preoccupazione per il rischio che il giga yacht Sheherazade lasci l’Italia
A lanciarlo su X è stata la dirigente del Fondo anticorruzione dell’oppositore russo Alexei Navalny. Le autorità italiane interpellate dallo stesso Fondo tranquillizzano
E’ stata Marina Pavchikh, dirigente del Fondo anticorruzione (Fbk) dell’oppositore russo Alexei Navalny, attualmente in carcere, a lanciare l’allarme postando sul suo profilo X due foto dall’alto del cantiere di Marina di Carrara nel quale lo yacht è fermo dal 2021: la prima ritrae Sheherazade dentro il bacino di carenaggio nell’estate appena trascorsa e la seconda, scattata in questi giorni, ritrae lo stesso bacino vuoto.
L’imbarcazione del valore di 700 milioni di dollari, lunga 140 metri e battente bandiera delle Cayman già dal 2021 era stata sottoposta a una serie di lavori di manutenzione e ammodernamento nel cantiere di Marina di Carrara. I lavori dovevano concludersi intorno al giugno 2022, ma un mese prima del suo rientro in Russia il ministro dell’Economia Daniele Franco, in carica in quel periodo, ne dispose il congelamento, che è tuttora in corso. Il ministero aveva comunicato al tempo la decisione del provvedimento restrittivo sul superaycht senza però aggiungere riferimenti sul proprietario dello stesso.
Nei mesi precedenti intanto erano state portate avanti indagini su più fronti che avevano rafforzato l’ipotesi che la proprietà del megayacht fosse riconducibile a Vladimir Putin e in particolare fu proprio l’organizzazione legata ad Aleksei Navalny a fornire le informazioni sull’equipaggio dello yacht Scheherazade: 23 nomi con tutti gli estremi di riferimento comparivano in un documento compilato a Carrara nel dicembre 2020. Le indagini di approfondimento che seguirono da parte del fondo anticorruzione di Alexei Navalny rilevarono che almeno 10 di loro lavoravano per l’Fso, l’organizzazione che protegge la vita di Putin, secondo quanto riportato da Maria Pevchikh e Georgi Alburov e pubblicato da La Nazione di Carrara in quel periodo.
Tornando al timore che Sheherazade in questi giorni possa aver lasciato il cantiere di Marina di Carrara manifestato con il post su X dalla dirigente Marina Pavchikh a quanto si apprende da un articolo dell’inviata de La Repubblica a Mosca, le autorità italiane avrebbero tranquillizzato l’organizzazione sostenendo che il megayacht sia tuttora in stato di congelamento nel cantiere del porto toscano e che la sua assenza nel bacino sia dovuta a normali operazioni di spostamento riferibile alla sua manutenzione.
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