Il business di Naval Tecno Sud cresce con la dimensione degli yacht
L’azienda presieduta da Roberto Spadavecchia sta lavorando sempre più nel refitting di navi da diporto non solo in Italia ma anche all’estero
Cannes (Francia) – Una delle aziende dell’indotto nautico che SUPER YACHT 24 ha avuto l’occasione di incontrare e intervistare durante i saloni nautici di settembre (a Cannes e a Genova) è Naval Tecno Sud, società specializzata nella progettazione, produzione e commercializzazione di prodotti per la cantieristica navale. In particolare invasi, cavalletti, puntelli, tacchi, selle fisse e trasportabili con carrelloni motorizzati, bilancini, carrelli trainati e stive e/o scaffali per natanti. Per la produzione l’azienda si avvale di officine specializzate con lunga esperienza nella metalmeccanica e il mercato dei super yacht negli ultimi anni si sta rivelando per lei trainante in termini di business. Il presidente Roberto Spadavecchia in questa intervista alza il velo sul presente e sul futuro prossimo di Naval Tecno Sud.
Spadavecchia la sua azienda che percorso di crescita sta vivendo?
“Quando è nata, la Naval Tecno Sud Boat Stand aveva un numero limitato di cavalletti, ovvero l’essenziale; poi pian piano, aumentando la clientela e i nuovi mercati, abbiamo dovuto implementare il numero degli articoli. Lavoriamo bene soprattutto in Nord Europa, in America (Florida) e in Australia dove chiaramente le esigenze sono differenti.”
Quali specificità e particolarità riscontrate sul mercato italiano rispetto a quelli esteri?
“L’estero ha sempre avuto una moltitudine di barche ma medio-piccole, quindi c’erano cavalletti piccoli e adeguati a quelle dimensioni. Da qualche anno sta crescendo invece la taglia delle barche in tutto il mondo, quindi anche in America hanno ormai barche grandi; prima erano pochissime le grandi, ora sono tantissime. Quindi hanno necessità di cavalletti di più serie. Per questo abbiamo ampliato la gamma per mega yacht, per mega barche a vela, quindi tacchiamo anche barche di 2/3 mila tonnellate adeguando la portata del singolo cavalletto.
Poi stanno riscuotendo un buon successo anche le nostre cabine di verniciatura e di stoccaggio. Anche per Sanlorenzo ne abbiamo fatta una molto grande.”
Le vostre controparti sono soprattutto cantieri di costruzione, di refitting, di rimessaggio?
“Soprattutto cantieri di refitting, perchè il cantiere di costruzione ha 5 linee di produzione e una volta che mette quelle barche a mare sulle stesse selle fa le altre. Invece un refit fa 100/200 barche diverse e, quindi, ci soo possibilità in più. Ora tutti i grandi cantieri costruttori di barche, tipo Baglietto e Sanlorenzo, fanno molto refitting.”
Naval Tecno Sud lavora in Italia ma molto anche all’estero: in quali mercati in particolare?
“La Francia è un bel mercato per noi, ma anche la Grecia, la Spagna, la Norvegia e la Svizzera; poi saltuariamente anche Germania. Per quanto riguarda l’America in Florida soprattutto e in Australia tantissimo, perchè anche in Australia c’erano tante piccole barche e ora anche là la taglia media è aumentata.
Prima c’era un’azienda americana che faceva un cavalletto molto piccolo, adeguato e molto economico quindi loro spadroneggiavano e continuano con le piccole barche. Invece per le grandi barche non si sono ancora attrezzati e, quindi, c’è spazio per noi.”
Dunque nei prossimi anni vedete una prospettiva di business interessante per voi al crescere della taglia media degli yacht…?
“Nelle grandi taglie abbiamo meno concorrenza. Ad esempio tutta la produzione italiana – sono nostri clienti Ferretti, Baglietto, Azimut – riusciamo ad averla noi.”
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