Ermetto (Baglietto): “Pronti a presentare due nuovi modelli di super yacht da 50 metri”
Secondo il direttore commerciale del cantiere il mercato dei super yacht è tornato ai livelli di due anni fa ma c’è un nuovo equilibrio più gestibile fra domanda (ancora sostenuta) e offerta di navi da diporto
Principato di Monaco – Due nuovi modelli di super yacht da 50 metri prossimi alla presentazione, un mercato tornato ai livelli (più ragionevoli) di due anni fa, la volontà di non aumentare la capacità produttiva rimanendo un boutique shipyard in una fase in cui i cantieri nuovi entranti faticano ad acquisire nuovi ordini sul mercato.
Questi sono alcuni dei temi oggetto di discussione con Fabio Ermetto, chief commerciale office del cantiere spezzino Baglietto al Monaco Yacht Show.
Che mercato avete trovato al Monaco Yacht Show 2023?
“Monaco per ora ha rispecchiato le aspettative e il momento di mercato; non è più come due anni fa però speriamo tutti che questa sia la normalità perchè è una normalità molto positiva. La domanda continua a essere leggermente più alta dell’offerta, pensiamo anche guardando le statistiche che che continui un po’ il trend della concentrazione, quindi il numero leggermente più alto di contratti sul newbuild si sta concentrando sempre di più verso un minor numero di cantieri.”
In questa fase dunque si complica la vita per i cantieri nuovi entranti sul mercato?
“Un momento di mercato come quello appena vissuto fa sì che nuovi cantieri vengano fuori, l’abbiamo visto anche in passato, perchè c’è spazio per tutti. Non è facile però passare da fare carpenteria a fare yacht, non è semplice perchè non è soltanto il fatto di costruire e di mettere insieme i fornitori o come passare dalle navi commerciali o militari a fare yacht. Molti partono anche perchè hanno un cliente che gli dà fiducia e che poi spinge magari sulla prima barca e sulla speranza della prima barca si cerca di creare un’azienda, un cantiere, ma non è così semplice.”
In termini di mercati per Baglietto la domanda trainante da dove proviene?
“Per quello che riguarda i mercati devo dire per noi continua ad essere un 40% mercato americano (soprattutto Nord e Centro America, anche in Sud America abbiamo dei buoni movimenti), 40% europeo e il 20% nel resto del mondo. Devo dire che l’Europa dell’Est è un po’ ritornata dopo una fase di stallo, quindi abbiamo visto molti clienti esteuropei venire al Mys, ma l’avevamo visto già a Cannes.
Soddisfatti dunque?
“Siamo contenti del momento e speriamo che continui così; dal mio punto di vista meglio ora che due anni fa perchè due anni fa era troppo; il troppo crea confusione, pertanto meglio ora per noi che siamo un po’ un boutique shipyard. Non abbiamo nessun desiderio di raddoppiare i volumi perchè cambierebbe troppo il Dna e l’approccio che abbiamo dell’azienda, nonostante attualmente abbiamo 18 barche in costruzione.”
Riassumiamo portafoglio ordini e date di consegna disponibili?
“Abbiamo ad oggi 18 barche in costruzione tra i 35 metri, che è il nostro modello entry level, fino ad arrivare a 60 metri, tra semi-custom e custom, che sono un numero abbastanza importante e unico nell’industry, però stiamo guardando di andare magari leggermente sopra i 60 metri. Stiamo lavorando a modelli nuovi che presenteremo fra due mesi.
Che cosa dovremo aspettarci, quali potrebbero essere gli aspetti innovativi dei nuovi modelli?
“Abbiamo pensato a due barche, entrambe intorno ai 50 metri, una dislocante ma completamente diversa da quello che facciamo noi oggi, quindi qualcosa al di fuori del nostro range; l’altra invece sarà una barca veloce, un po’ nel Dna di Baglietto; noi abbiamo sempre fatto barche veloci sia custom che semi-custom, è un mercato di nicchia dove, però, ci sono pochi player e quindi vogliamo rafforzare la nostra presenza in questo mercato anche in questo caso con un progetto abbastanza unico.
Tipicamente Baglietto mette insieme tre elementi: linee timeless (abbiamo dei Baglietto di 20 anni fa che sembrano consegnati ieri), design timeless e prestazioni elevate, ma senza compromessi sulla ricchezza e sulla sofisticazione della barca, quindi non estreme, ma delle prestazioni elevate che devono andare di pari passo con il comfort e con una barca ricca, sofisticata.”
In termini di sostenibilità in che direzione guarda Baglietto per le nuove barche?
“Abbiamo costruito diversi anni fa la prima barca certificata Lloyd’s Register ibrida, abbiamo investito e stiamo investendo nell’ibrido; ad oggi , dipende dai modelli, tra il 10 e il 20% di barche che costruiamo sono ibride e abbiamo investito negli ultimi anni nel progetto B ZERO che è quello dell’idrogeno per cui diventerà ibrido + idrogeno.
Ad oggi abbiamo già costruito in scala 1:1 in cantiere il sistema a idrogeno che è progettato esattamente per essere montato con gli stessi elementi a bordo del 52 metri dal 2027, però pensavamo di costruirlo prima in cantiere e di far vedere il corretto funzionamento e i vantaggi del sistema, quindi, ad oggi produciamo con l’acqua di mare corrente elettrica per il cantiere.
Guardiamo anche al metanolo perchè questo concetto di stabilità si sta sviluppando in vari filoni che accelerano e decelerano in base alla tecnologia. Ad oggi a noi il sistema a idrogeno sembra il più sostenibile, detto questo, capiamo che sia una fase di transizione: l’ibrido sarà una transizione, l’idrogeno sarà una transizione per arrivare poi a qualcosa che per il momento non è ancora sviluppato però è importante investire. Noi lo abbiamo fatto negli ultimi anni e continuiamo a farlo per familiarizzare e non andare a traino, ma per cercare di essere sempre avanti.”
Le barche che state vendendo qui a Monaco hanno consegne dal?
“Ad oggi le nostre consegne sono dal 2026 e sono barche che abbiamo già in costruzione. Noi, un po’ come filosofia, un po’ grazie al supporto del nostro azionista, abbiamo una barca in costruzione in speculazione per ognuno dei nostri modelli: quindi un 35, un 41, un 52 e addirittura un 60 metri, la numero 2, in costruzione senza cliente, quindi è un po’ la filosofia che stiamo tenendo per accorciare i tempi di consegna.”
Nessun investimento o progetto di ampliamento della capacità produttiva?
“Al momento abbiamo già due cantieri tra La Spezia e Carrara; al momento siamo a tappo però siamo esattamente dove volevamo essere, con 18 barche in costruzione e con un network di clienti e di fornitori che ci segue da tanti anni, su cui abbiamo investito e che ora ci stanno seguendo ancora di più perchè ci siamo trovati bene. Non guardiamo ad espansioni, altri cantieri, perchè non guardiamo ad aumentare la capacità produttiva in termini di volumi. La filosofia aziendale e l’input che ci ha dato l’azionista è quello di rimanere nel Dna Baglietto, come un boutique shipyard ‘client centric‘, dove il cliente rimane sempre una persona con cui instaurare un rapporto personale e questo ci consente un altissimo livello di customizzazione, non solo negli interni, ma anche su un semi-custom riusciamo a customizzare. Per questo non ci interessa guardare a espandere il cantiere tramite acquisizione di altri cantieri.
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