Perotti (Sanlorenzo) annuncia: “Farò presto una barca a vela” (VIDEO)
Prima di essere stato avvistato a Monaco su un Nautor Swan, il numero uno del cantiere di Ameglia al Salone di Genova si è raccontato ricordando anche le divergenze di vedute con il padre putativo Paolo Vitelli
Quella con Massimo Perotti andata in scena al Salone Nautico Internazionale di Genova, e curata del giornalista Fabio Pozzo nell’ambito degli “Incontri in Blu” promossi dal Galata Museo del Mare, è stata un’intervista commovente, vera e interessante. Un tuffo nel passato, dai ricordi di una lunga esperienza con Paolo Vitelli che ancora oggi è considerato “un padre putativo”, agli inizi fino alla separazione da Azimut Benetti, alla nuove sfide di Sanlorenzo passando proprio per l’acquisizione del cantiere di Ameglia da Giovanni Jannetti avvenuta nel 2005.
“Forse se qualcun altro fosse andato in Borsa io non avrei comprato Sanlorenzo…” ha detto durante l’intervista, riferendosi evidentemente a Paolo Vitelli, verso il quale ancora oggi, nonostante alcune diversità di vedute che hanno portato alla separazione nei primi anni duemila, rimane un grande sentimento di rispetto e ammirazione. Guardando una foto di quando aveva 40 anni e in cui sono raffigurati Perotti insieme a Vincenzo Poerio, Carla Demaria e Paolo Vitelli, ha affermato: “Quello era un gruppo di lavoro fantastico”.
In questa intervista pubblica Perotti ha spiegato di non aver alcuna intenzione di ritirarsi in pensione o su un’isola ai Caraibi. Alla domanda su cosa deve ancora fare, la risposta è stata: “Beh intanto non ho mai fatto una barca a vela…”. A chi gli ricorda che aveva infatto provato ad acquistare Perini Navi (finita poi a The Italian Sea Group), ha aggiunto: “Dato che sono tenace e quasi sempre nella vita ho raggiunto i miei obiettivi, penso che farò presto una barca a vela. Perchè è sostenibile e andiamo verso un mondo sostenibile”.
In attesa di capire se intenderà costruirla con l’attuale assetto aziendale o se, come è più probabile, sceglierà di acquisire un cantiere già esistente e attivo, va sottolineato il fatto che al Monaco Yacht Show il numero uno di Sanlorenzo è stato avvistato per una lunga visita a bordo di uno yacht a vela di Nautor Swan (come dimostra la foto pubblicata da SUPER YACHT 24). Più d’uno negli ambienti della nautica in Italia ipotizza che sia proprio il cantiere in mano a Leonardo Ferragamo quello che ha nel mirino Massimo Perotti.
Nell’intervista a Genova ha ricordato anche il giorno della quotazione in Borsa della sua Sanlorenzo definendolo un momento molto importante: “Ricordo quella mattina i 400 dipendenti con la tuta da cantiere e l’elmetto a Milano in Piazza Affari. Quel giorno – ha proseguito – ho sentito di aver fatto una cosa importante nella mia vita. Per tante persone attorno a me. Innanzitutto per i miei figli perchè, portando la società in Borsa, non li obblighi a lavorare in azienda; possono decidere di fare i manager o fare gli azionisti. Ma anche per i miei dipendenti”.
“Azienda ricca, famiglia povera” è un’altra delle frasi citate e imparate da Paolo Vitelli (di cui Perotti è stato testimone di nozze mentre lo stesso Vitelli è il padrino della sua prima figlia). Fra i due ci sono stati molti “momenti intensi perchè ci siamo aiutati molto nella vita, anche in momenti difficili per noi”. Circa vent’anni fa, però, alcune divergenze di vedute su scelte strategiche di business e le comprensibili ambizioni di Perotti che non voleva più essere solo un manager hanno portato all’allontanamento di quest’ultimo da Azimut Benetti: “Una diversa visione del futuro” alla base di questa scelta. “Io ricordo quando lui comprò il cantiere di Livorno dalla famiglia Orlando; io andai a vederlo e si distribuiva su 500 mila mq, noi a Spezia costruiamo 250 milioni di euro di barche ed è 50 mila mq, un decimo. Io dissi (a Vitelli, ndr): quanti Benetti vuoi costruire qui? Da lì nascono due visioni un po’ diverse: l’essere il più grande e costrire più barche possibili oppure essere quello che fa le barche più belle e avere la marginalità più alta. Io lì ho capito che non era la strada che volevo e sono andato a cercarmi la mia e l’ho trovata in Sanlorenzo”.
Perotti del suo presente ha raccontato altro: “Sono un uomo fortunato perchè a 63 anni sono nonno, ho una nipotina, ma ho anche la fortuna di avere sia mio padre che mia madre, una compagna stupenda, dei figli che sono cresciuti bene. E’ forse il momento, e faccio fatica a dirlo perchè ho paura a dirlo, più felice della mia vita”. Un’affermazione pronunciata durante un momento di commozione.
Non scontato anche il commento sulle nuove generazioni che aspirano a uno stile di vita diverso rispetto a quello di molti genitori e nonni: “Fare l’imprenditore è un grande sacrificio: o sei disposto a farlo o altrimenti ti rovini la vita. Tornassi indietro forse lavorerei un po’ meno, con un po’ più di equilibrio. Per cui penso che i giovani di oggi – ha detto – siano più bravi di noi: le aspirazioni di vita dei giovani di oggi secondo me sono migliori di quelle che avevamo noi. Per noi c’era troppo lavoro, troppo impegno. Mio padre tornava all’una della domenica, mentre sono sicuro che i miei figli non lavoreranno il sabato e la domenica e vuol dire che hanno fatto un salto di qualità nella loro vita”.
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