Troppo caro l’ormeggio a Venezia anche per i super yacht
Luise Yachting Adriatic lancia l’allarme e propone all’AdSP una rimodulazione delle tariffe sulla base di diversi e più equi e razionali criteri. Tutti i porti sono in crescita tranne Venezia
La stagione appena trascorsa ha registrato un calo deciso del numero di megayacht ormeggiati in laguna. Ad affermarlo e a lanciare l’allarme su Il Gazzettino è Giorgio Gilli, socio della Luise Yachting Adriatic, agenzia marittima che detiene oltre il 50% del mercato degli yacht a Venezia.
La ragione dell’abbandono – spiega Gilli – sono le tariffe fuori mercato. Applicandole il rischio è di perdere un settore che porta molta ricchezza al territorio.
I proprietari di yacht e megayacht scelgono sempre più spesso altre mete, italiane o straniere perché il costo applicato giornaliero di solo ormeggio di 55 euro si traduce, per una imbarcazione di 65 metri, in un totale di 3.575 euro e, a seconda degli eventi eccezionali, anche non legati allo yachting, arriva a 99 euro portando a 6.435 euro il costo per un solo giorno.
Importi totalmente fuori mercato rispetto agli altri porti, ma non basta: a Venezia il consumo di acqua sulla banchina, quando presente in quanto non sempre viene “offerto” dai gestori, arriva a costare 162 euro anche se la permanenza dello yacht è di 10 minuti, al di là del fatto che l’acqua venga o meno pompata.
«La criticità delle tariffe richieste dai gestori del Terminal – commenta Gilli – costringono le imbarcazioni a scegliere altre destinazioni. Venezia non è solo bella e unica ma anche costosa e “lontana” nell’alto Adriatico e raggiungerla significa spendere centinaia di migliaia di euro di carburante. E così registriamo il continuo deterioramento di un mercato che anni fa, in una sola stagione, contava oltre 200 imbarcazioni pronte a solcare la laguna e a investire sul territorio decine se non centinaia di migliaia di euro. Il bello è che in generale abbiamo dati molti incoraggianti relativi al 2023 visto che operiamo nei maggiori porti italiani sia come Luise Group sia come Bwa. C’è sicuramente una crescita esponenziale nel bacino del Mediterraneo di yachts superlusso sopra 50 metri dove tutti i porti sono in crescita, tranne, appunto, Venezia».
Secondo Gilli la soluzione a questo progressivo abbandono potrebbe trovarsi nel rimodulare le tariffe in funzione della banchina scelta: “lo yacht che ormeggia a San Basilio ha una ispirazione decisamente commerciale con vista Marghera e non può costare in termini di ormeggio come Riva Sette Martiri con vista su San Marco. – e inoltre, prosegue il rappresentante dell’agenzia Luise Yachting Adriatic – bisogna valorizzazione il tempo di permanenza della mega imbarcazione. Se uno yacht arriva a Venezia col solo equipaggio non può pagare come quando la stessa imbarcazione arriva con gli ospiti. Importante, infine, differenziare le tariffe in funzione dei giorni di permanenza. Più si resta ormeggiati e più la tariffa dovrebbe abbassarsi. Abbiamo condiviso tali contenuti con i referenti dell’Autorità Portuali in un recente incontro e ci auguriamo che possa essere l’inizio di un percorso “virtuoso”.
“Noi, – conclude Gilli – come Luise Yachting Adriatic e in qualità di maggiori referenti di questo mercato lagunare, restiamo disponibili ad un ulteriore dialogo per ogni potenziale sviluppo futuro. Venezia non può perdere un mercato come questo che crea molta ricchezza sul territorio».
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