Marina di Salina entra in Marinedi Group
Si estende la rete del gruppo guidato da Renato Marconi; presentato il piano per il raggiungimento dell’autonomia energetica della rete nei prossimi 5 anni
Con l’ingresso del marina di Salina sale a 15 il numero dei porti turistici e a 5.500 quello dei posti barca che fanno parte della rete di Marinedi Group.
L’annuncio dell’ingresso del marina siciliano nella rete è stato dato dall’amministratore unico della società, Renato Marconi nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta durante il Salone Nautico Internazionale di Genova. Nella stessa occasione è stato presentato il piano per raggiungere l’autonomia energetica con fonti rinnovabili della rete dei porti nell’arco dei prossimi 5 anni.
Il Marina di Salina, situato nella Sicilia orientale, conta 158 posti barca per unità fino a 40 metri ed ha una profondità massima di 5 metri; ha ottenuto la concessione lo scorso 28 agosto e sarà gestito da Marinedi Group dal prossimo aprile 2024.
“Il nostro obiettivo, nel breve periodo, è quello di mettere in sicurezza il Marina per renderlo agibile tutto l’anno e non solo nel periodo estivo come è stato fino ad ora, garantendo ai diportisti una stagione più lunga che parta da aprile e duri almeno fino a fine ottobre” ha dichiarato l’ingegner Renato Marconi, azionista di controllo e amministratore unico del Gruppo Marinedi, “Inoltre, aggiungeremo i servizi mancanti, garantiremo tariffe certe, e un servizio di accoglienza 24 ore su 24, il tutto unito dalla nostra tradizionale accoglienza che contraddistingue il marchio Marinedi”.
Fra gli obiettivi del Gruppo sul marina c’è quello di proporre un completamento delle opere marittime, aumentare i posti barca e ottenere una concessione di più lungo periodo.
Per quanto riguarda il programma quinquennale di approvvigionamento energetico autonomo con fonti rinnovabili per la rete dei porti presentato da Marconi insieme all’ingegner Nino Musca l’obiettivo è renderli più autonomi e sostenibili sfruttando le fonti rinnovabili, pulite ed autoprodotte.
“Il programma è finalizzato anche a ridurre in modo significativo altri inquinanti da combustione che sono la causa principale del deterioramento della qualità dell’aria nelle località portuali, aumentando la dinamicità e la competitività del sistema portuale italiano, in un’ottica di riduzione delle emissioni climalteranti” ha affermato Musca.
Il progetto inoltre vuole promuovere la conservazione del patrimonio naturalistico e della biodiversità, prevedendo interventi come la produzione di energia da fonti rinnovabili (minieolico, solare termico e fotovoltaico…), l’efficienza energetica degli edifici portuali, l’efficienza energetica dei sistemi di illuminazione pubblica, l’utilizzo di mezzi di trasporto elettrici (monopattini, bici a pedalata assistita, auto elettriche), interventi sulle infrastrutture energetiche portuali non efficienti, la realizzazione di infrastrutture per l’utilizzo dell’elettricità e la riduzione delle emissioni inquinanti delle imbarcazioni in banchina.
Alla partenza il progetto quinquennale vedrà la diagnosi energetica di ogni marina della rete, per identificare gli interventi da attuare. Verrà studiata l’opportunità di realizzare una comunità energetica estesa alle strutture produttive e commerciali limitrofe e alle infrastrutture del porto.
“Per ogni porto faremo una analisi per individuare le azioni da intraprendere per poter raggiungere nell’arco di 5 anni una autonomia energetica su tutta la nostra rete, avere energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili a km 0. In questo modo puntiamo a realizzare obiettivi di sostenibilità ambientale ed economica” conclude Marconi.
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