F2i fra i candidati alla gara per la gestione del porto turistico di Lavagna
Il sindaco non conferma né nega la candidatura ma informa che fra gli impegni del nuovo gestore ci sarà anche la garanzia di un versamento corrente al Comune pari a una quota sugli ormeggi
La gestione del porto turistico di Lavagna da parte della Porto di Lavagna Spa scadrà nel giugno 2024, quindi pressapoco nel periodo in cui si terranno le elezioni amministrative comunali determinando per le due realtà, collegate da pesanti questioni economiche, una situazione delicata che fa molto parlare ed ipotizzare sul gestore che subentrerà ai fratelli Matthew e Monique Mazreku (che nel frattempo si sono già riproposti per questo ruolo).
Fra tante indiscrezioni – riporta Il Secolo XIX – è emerso fra i candidati il nome di F2i che avrebbe già presentato la sua proposta per il porto turistico ligure, che con i suoi 1.500 ormeggi è il più grande del Mediterraneo. F2i, fondo guidato dall’amministratore delegato Renato Ravanelli, ha fra le sue realtà fondatrici la Cassa Depositi e Prestiti e primari istituti di credito. E’ il maggiore gestore indipendente italiano di fondi infrastrutturali, gestendo un patrimonio del valore di oltre 7 miliardi di euro. Le società del suo network costituiscono la principale piattaforma infrastrutturale del Paese, diversificata in sei settori strategici: trasporti e logistica, energie per la transizione, reti di distribuzione, reti di telecomunicazioni, infrastrutture socio-sanitarie ed economia circolare.
Il sindaco di Lavagna Gian Alberto Mangiante ha spiegato: “In questa fase il Comune sta facendo le dovute valutazioni relative a questa prima fase dell’intera procedura, che traguarderà poi la gara europea, che sarà migliorativa del project che decideremo di mettere a gara”.
Nessun riferimento quindi sulla partecipazione di F2i. I futuro del porto sarà cruciale per il sindaco che si trova a fine mandato, è perciò una questione molto delicata da gestire: “La mia amministrazione su questo tema è improntata alla totale trasparenza. Per essere certi della correttezza di ogni dettaglio del bando e della gara europea abbiamo chiesto il supporto del professor Lorenzo Cuocolo che ci sta accompagnando nella varie fasi e al quale sottoporrò a breve alcuni aspetti di grande delicatezza”.
Il comune di Lavagna, in dissesto economico, incide sulle iniziative dell’amministrazione dal 2019; a questo proposito Mangiante ha più volte dichiarato che la situazione : “Ha proprio nel porto di Lavagna una delle principali cause. Non ha mai rappresentato un valore aggiunto per la città e ora che intravvediamo la fine del dissesto e la nuova assegnazione del porto non possiamo permetterci di sbagliare qualcosa. Dovrà rappresentare per Lavagna un’autentica svolta e ribadisco i tre criteri imprescindibili richiesti a chi si candiderà per gestire la realtà del porto: uno è di natura finanziaria, ovvero dovrà accettare di accollarsi il credito importante che l’attuale gestore, la Porto di Lavagna Spa, ha nei nostri confronti (circa 12 milioni di euro, tra sentenze in giudicato e sentenze in corso di definizione), condizione necessaria per mettere in equilibrio il bilancio comunale. Il secondo è un criterio di natura urbanistica: il porto è stato costruito come un corpo aggiunto e da sempre è sentito come qualcosa che non porta utile alla città. Il nuovo concessionario dovrà presentare un progetto che riqualifichi il sovrapiastra portuale, con aree verdi, spazi per le famiglie e i giovani, collegamenti con la città e il territorio, sulla falsariga di un progetto che il Comune aveva presentato lo scorso anno. Il terzo è un criterio di natura reddituale. Purtroppo, trovandosi nella condizione di dissesto, il Comune non può gestire direttamente il porto, modalità che avremmo certamente preferito, tuttavia definiremo una formula in base alla quale almeno due o trecento posti barca garantiscano un’entrata in parte corrente per le casse del Comune”.
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