Brevini: “Il futuro per Garmin è integrazione totale, semplificazione e personalizzazione”
A Cannes presentati i nuovi display della serie GPSMAP 9000 da 19″, 22″, 24″ e 27″
Ottantaquattro sedi nel mondo e circa ventimila dipendenti sono i numeri attuali di Garmin, società americana nata nel 1989 a Kansas City dal lavoro di due ingegneri e divenuta pioniera a livello globale per aver reso accessibile a tutti la tecnologia Gps, al tempo utilizzata solo dall’aeronautica militare. Gli obiettivi che persegue sono il tratto che distingue questa azienda sin dall’inizio della sua attività che già nel 1990 si è concentrata sulla nautica sviluppando soluzioni innovative per il settore.
SUPER YACHT 24 parla di queste e delle grandi novità presentate al Cannes Yachting Festival con Carlo Brevini, sales e marketing manager del segmento nautica di Garmin Italia.
Garmin con audacia e determinazione ha investito in progetti, anche visionari, rivelatisi vincenti. Con quali ‘armi’ è riuscita, e riesce tutt’oggi, in questa impresa?
“La parola chiave, che rappresenta anche il nostro mantra, è ‘integrazione’. La nostra azienda è molto ‘verticale’. Delle oltre 20.000 persone che ne fanno parte moltissime sono ingegneri che progettano e producono all’interno della sede di Kansas City per poi spedire la parte soft power alla nostra sede produttiva in Taiwan, lì localizzata grazie a uno dei soci Garmin, Min Kao, taiwanese nazionalizzato statunitense. Abbiamo dunque un processo totalmente verticale con progettazione, sviluppo in America, produzione in nostre fabbriche a Taiwan, e da lì invio con container verso le macroaree Asia, Australia, Europa e Americhe.
I prodotti vengono perciò commercializzati quasi completamente in linea diretta con filiali, siti e attività locali. Questa scelta ha comportato un investimento economico enorme, ma ci permette un altissimo controllo sulla qualità. E per noi che forniamo il settore della nautica, settore dove non sono consentiti errori, tutto deve funzionare e deve rigorosamente essere sempre presente il backup.”
Il seguire altri settori come lo sport, l’automotive e l’outdoor può essere considerato anche un valore aggiunto per la nautica?
“Questa trasversalità ci permette di fare azioni e acquisizioni fondamentali in settori diversi senza dover puntare solo sulla nautica compensando il buon andamento di un settore rispetto ad un altro in una fase particolare. La nostra azienda ha la forza di poter fare le giuste acquisizioni: l’ultima, ad oggi in fase di definizione al vaglio dell’antitrust americana è un’azienda con 600 dipendenti che sviluppa soluzioni audio di alta qualità con produzione propria, molto simile a noi, e una qualità di prodotto e ricercatezza di sviluppo molto elevate. Altri esempi sono Navionics, che abbiamo acquisito quando abbiamo deciso incrementare ulteriormente la qualità della nostra cartografia. Così anche nello sport: acquisendo la Tacx, azienda al vertice mondiale nel segmento dell’allenamento in casa, in era pre-covid, abbiamo avuto ottimi ritorni.”
Quali segmenti della nautica seguite in particolare in Italia e come siete organizzati?
“Quello dei cantieri per le prime installazioni, quello del refitting, e quello dei clienti finali che acquistano i prodotti consumer per le loro barche. Il nostro team italiano è composto da quasi ottanta persone, di cui venti dedicate al marine. L’Italia è un ottimo bacino di produzione per la nautica e genera molta attenzione, possiamo definirci una ‘nave scuola’ tanto che Garmin ha dei comitati di ingegneri americani che vengono spesso in Italia appositamente per studio e ricerca. Tutto ciò che è importante viene testato dal team italiano di Garmin prima di essere installato sui cantieri italiani, perché è qui la più importante produzione di superyacht e di conseguenza è qui che si concentrano alcuni tra i brand più importanti. Il reparto marine rappresenta il 20% del nostro fatturato globale che è di 5 miliardi di euro, la nautica riveste quindi una grande importanza.”
Garmin è conosciuta per i suoi chartplotter, oltre che per tutti gli apparati per la navigazione quali radar, Vhf, ecoscandaglio, autopiloti, dove state puntando oggi?
“Dai chartplotter ci siamo evoluti con l’idea ‘leonardiana’ di volere l’uomo al centro della tecnologia. In America abbiamo un team, l’’Human Factor’, che studia proprio l’azione dell’uomo rispetto allo strumento che ha davanti per semplificare, con meno passaggi, la ricerca e l’azione. Oggi la domotica è in fase di incredibile espansione; nessuna barca ormai viene prodotta senza che sia installata a bordo. Dopo la nostra acquisizione di Fusion Entertainment per i sistemi entertainment di alta qualità, abbiamo acquisito la Empirbus, azienda di domotica per il controllo e la gestione completa dell’utenza a bordo. Andiamo dai nostri clienti – cantieri o armatori – per integrare in maniera completa tutti gli elementi che sono stati scelti, seguendo quindi le loro esigenze. Anche qui il nostro mantra è l’integrazione totale, che può essere arricchita con nuovi elementi nel tempo e in più step.”
Quanto peso ha il mercato del sailing yacht per Garmin?
“Al di là della nostra passione, ha un peso molto importante perché ci permette una ricerca di altissimo livello essendo un mercato molto esigente e attento. Supportiamo la vela allestendo la configurazione dei TP52: l’intera flotta è allestita Garmin, e stiamo supportando diversi comitati in Coppa America.
In campo velico la ricerca è concentrata verso l’ottenimento della massima performance e questo si rivela importante anche per il mercato della nautica a motore; nello stesso tempo va anche verso la massima semplicità come richiede l’armatore che vuole navigare per il solo piacere di farlo. Con i nostri apparati, da noi pre-impostati sulle esigenze dell’armatore, consentiamo di navigare a vela controllando tutti gli aspetti in modo semplice e intuitivo. Lo stesso vale per la nautica da diporto: grazie alle integrazioni con Volvo Penta e la tecnologia joystick, ai motori, all’ancora digitale, la navigazione risulta ancora più agevole. Questo è il futuro.”
Quali prodotti nuovi presentate a Cannes?
“I nuovi display della serie GPSMAP 9000 da 19″, 22″, 24″ e 27″ che vanno ad ampliare la gamma: misure che oggi chiede il mercato. A Cannes abbiamo tre barche dotate di questi display; a Miami ne avremo ancora di più. Questo prodotto si caratterizza per la capacità di integrazione totale accompagnata dalla automazione. Queste tecnologie necessitano di banda larga, alta definizione e connettività e stiamo infatti lavorando su questo. Saranno i primi 4K della nautica, completamente integrati. Per la prima volta con i nostri display portiamo nella nautica la tecnologia da 100 mega a 1000 mega: avremo quindi velocità del software e feedback immediati. Saranno attuabili operazioni sugli yacht prima impensabili anche per garantire la massima personalizzazione possibile.”
Il fondamentale aspetto della sicurezza come viene gestito?
“La nostra domotica è da sempre legata alla sicurezza. Siamo stati i primi a creare un plotter con sistema per il controllo della temperatura delle batterie al litio. Grazie alla velocità sempre maggiore dei nostri sistemi la tecnologia Garmin è in grado di segnalare eventuali problematiche nel momento stesso in cui si verificano. Così è per tutto quello che riguarda i sistemi a bordo. Le nostre tecnologie non permettono l’accensione del motore se si è attaccati alla presa elettrica di banchina o se c’è la scaletta bagno alzata e così via.”
Per il rispetto dell’ambiente cosa propongono i vostri sistemi?
“Una serie di avvisi fra i quali la disattivazione dello scarico delle acque nere dove non è consentito, di superare i limiti di velocità dove non è permesso, l’attivazione immediata della segnalazione che si sta per entrare in un’area dove non è consentito navigare.”
Qual è l’obiettivo futuro di Garmin?
“Crediamo si debba andare verso l’integrazione totale, ma occorre sempre maggiore semplicità nell’utilizzo di questi sistemi. La tecnologia deve ‘far subito’, in modo semplice, svolgere la funzione richiesta e magari suggerirne un’altra anticipando il processo mentale umano. A questo si accompagna il concetto di semplificazione e personalizzazione. Poter automatizzare l’accensione delle luci, scegliendo addirittura l’intensità che si preferisce, dell’aria condizionata o accendere il frigo e avviare l’ice maker ancora prima di salire, permette di creare un’esperienza a bordo unica e indimenticabile. Tutto questo contribuisce a rendere il tempo che si trascorre in barca ancora più prezioso e di inestimabile valore”.
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