Riapre il porto di Riposto (Catania) ai grandi yacht
Riprende l’attività sul Molo Costanzo sospesa da 3 settimane in attesa di un collaudo non necessario
Un appello e una replica immediata hanno consentito al molo Costanzo del porto di Riposto (Catania) di riaprire le attività nella banchina chiusa dal febbraio scorso alle imbarcazioni di lusso per danni procurati da una mareggiata. I lavori di rimessa in sicurezza del molo danneggiato erano subito partiti con la modalità della somma urgenza per poi concludersi il 13 luglio.
L’appello di ieri proveniente da Francesco Sorbello, a nome della Consulta delle Imprese di Riposto – Confcommercio riportato dal giornale www.livesicilia.it recita: “Ci dicono che la Capitaneria di Porto ha chiesto un collaudo del molo, e in assenza di quel collaudo gli yacht non possono ormeggiare. Solo che a noi risulta che, non essendo stati fatti dei lavori strutturali, non c’è bisogno di collaudo”.
Dalla data di chiusura dei lavori e di riconsegna del molo la banchina era infatti rimasta deserta causando – per l’assenza dei grandi yacht – mancati introiti stimati in circa 20 mila euro per costi giornalieri di ormeggio e carburanti, corrispondenti a 80 mila euro al giorno considerati i quattro ormeggi, senza peraltro considerare tutta la filiera composta da ristoranti, attività commerciali, alberghi etc.
“Non vediamo alcuna tensione, alcuna capacità di affrontare le priorità con la giusta determinazione sentiamo forte la totale assenza di Regione Siciliana, Genio Civile, Struttura territorio ed ambiente di Catania, Capitaneria di Porto di Riposto, ognuno per la propria parte, rispetto ad una tematica importante per il sistema imprese del comprensorio ionico etneo. Siamo ai primi di agosto ed abbiamo ancora un buon pezzo di stagione davanti. Perché dovremmo rinunciare a quei turisti?” ha chiesto Sorbello attraverso il giornale siciliano dopo circa 21 giorni dalla fine dei lavori in banchina.
La replica è arrivata nella stessa giornata di ieri dall’assessore regionale alle Infrastrutture Alessandro Aricò: “I lavori realizzati con la modalità di somma urgenza del Porto di Riposto – scrive Aricò nella nota – non necessitano di alcun tipo di collaudo, non essendo interventi che interessano in alcun modo la staticità delle strutture esistenti. Tuttavia il competente servizio dell’assessorato regionale delle Infrastrutture ha redatto, anche a seguito di perizia effettuata da tecnici subacquei, una relazione aggiuntiva che conferma il nulla osta all’utilizzo della banchina”.