I marittimi a Rixi: “Sulla riforma dei titoli professionali nel diporto manca il nostro coinvolgimento”
Roberto Panizzutt, a nome in primis di Amadi ma anche di AMTC Terracina, Marittimi Argentario e Italian Yacht Masters, auspica che le misure contenute nella riforma accettate consentano di rimuovere gli ostacoli alle carriere degli ufficiali italiani
Contributo a cura di Roberto Panizzutt *
* Associazione Marittimi Diporto
Ci fa piacere (si fa per dire) apprendere dalla stampa (qui l’articolo di SUPER YACHT 24) che la riforma dei titoli professionali della nautica da diporto sembra essere “in dirittura d’arrivo”.
Che una riforma della normativa di riferimento – il DM 121 risalente al 2005 – fosse necessaria le varie associazioni dei marittimi che operano sugli yachts lo stanno ripetendo a gran voce da anni ma, dal momento che ogni comunicazione con il Ministero dei Trasporti è da altrettanti anni praticamente inesistente, non si era a conoscenza diretta dei lavori in corso. A dire il vero, grazie a notizie ufficiose, a informazioni di sottobanco, al ricorso a conoscenze ben introdotte nelle stanze del potere che evidentemente hanno saputo toccare i tasti giusti, siamo riusciti a stabilire un timido contatto con il Dipartimento che si occupa della materia e a fornire qualche parere da *addetti ai lavori” su una molto vaga bozza di modifica del citato Decreto.
Ci fa altrettanto piacere sapere che il Viceminstro Rixi pensi che “seduti tutti attorno a un tavolo ci si può mettere d’accordo magari in due ore invece che in sei mesi”. Sarebbe però importante anche sapere chi sono questi “tuttti”, dal momento che i rappresentanti dei marittimi, ovvero le associazioni che pure un tempo sedevano nei tavoli del ministero, non sono stati minimamente informati dell’iter dei lavori. Ci toccherà quindi aspettare e vedere pubblicato il testo di questa riforma che, come si dice nell’articolo, probabilmente vedrà la luce nel corso del prossimo Salone Nautico di Genova a settembre.
In linea di massima non nutriamo grandi speranze, ma speriamo di venire piacevolmente smentiti nel leggere che almeno alcune delle nostre proposte (redatte da AMADI, AMTC Terracina, Marittimi Argentario e Italian Yacht Master) sono state accettate e che finalmente gli ostacoli alle carriere dei marittimi sono stati abbattuti.
Tutto il comparto della nautica italiana ne trarrebbe giovamento e i nostri giovani non sarebbero più costretti a ricorrere a certificazioni straniere per poter lavorare.
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Rixi: “Sui titoli professionali della nautica stiamo concludendo l’iter”