Buona la prima per il World Yacht Sustainability Forum di Confindustria Nautica
Uno studio presentato da McKinsey & Company ha confermato che l’età media degli armatori vedrà un’ulteriore riduzione. Il consumatore compreso nella fascia 35-45 anni è molto attento ai temi dell’innovazione tecnologica e sostenibile
“Per aumentare la sostenibilità della nautica non c’è una sola via, per fortuna. Altrimenti finiremo come nell’automotive, dove la via l’ha scelta la Commissione europea, solo elettrico, con i paradossi che ne derivano, dipendere da alcune nazioni e potenze come la Cina, dove avviene tutta la produzione di batterie”.
Lo ha spiegato Stefano Pagani Isnardi, direttore dell’ufficio studi di Confindustria Nautica, a margine del primo “World yachting sustainability forum” organizzato da Confindustria Nautica e Ibi (International boat industry) parlando di come l’industria nautica si sta muovendo a 360 gradi per ridurre le emissioni.
“Nel settore la transizione sta iniziando ora e ci sono nuove tecnologie di propulsioni alternative mutuabili da altri sistemi, a metanolo, a idrogeno, fuel cells, ammoniaca. Tante possibilità che le nostre aziende stanno analizzando, e non ci sarà un’unica soluzione” ha aggiunto Pagani Isnardi. “Ci saranno barche il cui futuro sarà full electric, altre full ibrido, altre che utilizzeranno carburanti alternativi, metanolo o idrogeno. L’importante è che l’industria non si dia esclusioni, dobbiamo dare ai cantieri la possibilità di passare in rassegna tutte le opzioni e assicurare che non ci siano pastoie burocratiche”.
Elettrico sì ma non per tutti anche secondo il presidente di Confindustria Nautica Saverio Cecchi: “Bisogna stare attenti: personalmente la barca totalmente elettrica la vedo nei laghi e nei fiumi, non in mare” dice. Aggiungendo poi: “Ho una preoccupazione: i nostri tecnici stanno lavorando con Ibi e Icomia (le associazioni internazionali, ndr) perché un domani a Bruxelles qualcuno non decida una norma che mischi nautica e settore mercantile, perché hanno specificità diverse”.
“Gli argomenti trattati in questa prima edizione del World Yachting Sustainability Forum sono di estrema attualità per il nostro settore e in linea con l’agenda di Confindustria Nautica dei prossimi anni, già dedicata al tema strategico dell’innovazione digitale e green. Le nostre aziende, infatti, sono nel pieno di questa transizione che consentirà di attrarre nuovi consumatori ma anche talenti e investimenti” ha dichiarato Marina Stella, Direttore Generale di Confindustria Nautica.
Lo studio presentato da McKinsey & Company ha confermato che l’età media degli armatori vedrà un’ulteriore riduzione. Il consumatore compreso nella fascia 35-45 anni è molto attento ai temi dell’innovazione tecnologica e sostenibile e il comparto nautico ha già da tempo svolto volontariamente una serie di azioni per ottenere un’importante riduzione dell’impatto ambientale rispetto al passato. Confindustria Nautica continuerà a svolgere un ruolo fondamentale nel creare consapevolezza tra le aziende del settore e accompagnarle in questa transizione anche attraverso la costruzione di reti trasversali e attraverso il confronto all’interno del Comitato Sostenibilità dell’Associazione che partecipa attivamente a tutti i tavoli internazionali per poter sostenere queste tematiche”.
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