Alberto Amico: “Sul refit ora arriviamo anche a yacht di 140 metri”
Secondo il numero uno di Amico & Co. la nautica si merita più spazi in porto a Genova nel futuro Piano regolatore
Genova – A margine della presentazione del primo report di sostenibilità del cantiere Amico & Co., il vertice Alberto Amico a SUPER YACHT 24 ha fatto il punto sulle ultime novità della sua azienda e sul futuro prossimo del refit in Italia e nel capouogo ligure.
Durante la presentazione del report ha fatto cenno al fatto che oggi il vostro cantiere lavora navi da diporto lunghe anche più di 100 metri: è questo un nuovo mercato dove ambite a crescere in futuro?
“Il cantiere era partito lavorando su barche da 20-40 metri, ora è arrivato fino a 130-140 metri. Sicuramente il mercato sta crescendo, gli yacht sopra i 60-70 metri, che erano poche decine fino a 5/6 anni fa, ora iniziano a essere un numero consistente, anche i nostri competitor ovviamente stanno crescendo a livello infrastrutturale, però è una corsa riservata a poche strutture a livello mondiale.
L’altro aspetto importante è che Genova, la Liguria e l’Italia hanno sicuramente delle importanti armi potenziali per quanto riguarda la professionalità delle risorse umane. Questo è ancora qualcosa che a Genova e in Liguria esiste e va preservato, mentre in altre nazioni e in altre regioni del mondo non esiste questa capacità di professionalità, di manifattura di qualità, che è un po’ l’elemento distintivo italiano, e, quindi, anche su questo bisogna puntare.”
Lei ha parlato anche del futuro Piano Regolatore Portuale di Genova e dell’indotto generato dal settore degli yacht: se e quali prospettive ci sono secondo lei di ottenere concretamente più spazi per la nautica?
“Se c’è un settore nel porto di Genova che meriterebbe di vedersi assegnare maggiori spazi e infrastrutture per convenienza cittadina la nauitica è quella che dovrebbe averne di più.
Sicuramente ci auguriamo che lo sviluppo del Waterfront comporti un miglioramento, se non altro delle condizioni al contorno. Dal punto di vista delle aeree, è difficile trovare nuovi spazi nelle aree di Levante, la nuova diga potrebbe liberare nuovi spazi a patto che il canale vecchio di ingresso sia ridimensionato – che è un’iniziativa proposta ad esempio da Confindustria – però tutto dipende da come sarà sviluppato e perfezionato il progetto della nuova diga. Altrimenti, al di fuori di questo, si tratta di proseguire in un’opera di miglior utilizzo possibile delle aree esistenti.”
Come Amico & Co. state guardando anche alla possibilità di acquisire altri cantieri o ampliare la vostra attività rilevando altre strutture in Italia o all’estero?
“Abbiamo già un secondo cantiere a Loano, che è strategico perchè è più vicino alla Francia che comunque è un serbatoio dal punto di vista delle marine importante; non è così facile pensare a duplicare una struttura come questa perchè ovviamente ci sarebbe una duplicazione di costi prima di tutto; però diciamo che ogni tanto noi siamo a livello di saturazione ma cerchiamo di privilegiare la qualità piuttosto della crescita a tutti i costi. Quindi, per il momento, siamo ancora focalizzati a migliorare efficienza e qualità.”
Se sul fronte di nuovi ordini di super yacht si assiste a un lieve rallentamento della domanda il mercato del refit invece continua a tirare?
“Il refit sta tirando a livello mondiale, purtroppo in Italia abbiamo questa questione degli equipaggi che è disastrosa, continuiamo ad avere disdette di barche che vorrebbero venire o sono già venute e rinunciano a tornare a ottobre proprio a causa dell’impossibilità di avere la rotazione degli equipaggi a bordo per questioni di regole di immigrazione.
Questo è un elemento negativo che ci pone in svantaggio rispetto ai concorrenti principali di Francia e Spagna.
L’altro elemento è la perdita del mercato russo che è stata inevitabile, però è stata riassorbita dalla capacità di trovare altri mercati.”
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Primo Rapporto di Sostenibilità pubblicato dal cantiere Amico & Co.