La Capitaneria di Napoli dice la sua sul mancato approdo del Simphony di Arnault a Mergellina
Il comandante dell’autorità marittima spiega le ragioni di sicurezza che hanno indotto a respingere la richiesta d’accosto ma apre alla possibilità di ospitare queste navi da diporto ai Moli 20 e 21
Continua a fare discutere la notizia del mancato attracco al porto turistico di Mergellina, a Napoli, del super yacht Simphony di Bernard Arnault, patron di Lvmh.
Sulla questione è intervenuto Pietro Giuseppe Vella, comandante della Capitaneria di porto di Napoli e direttore marittimo della Campania che, parlando al Corriere del Mezzogiorno, ha detto: “Il Golfo di Napoli è la baia marittima più trafficata al mondo, dopo il porto di Hong Kong, nella quale insistono anche quattro aree marine protette. Insomma noi difendiamo l’uomo dal mare e il mare dall’uomo”.
A proposito dell’approdo negato al super yacht Symphony ha spiegato: “Questa disposizione che fissa il limite ai maxi yacht non è una questione di burocrazia, ma di sicurezza. La pubblica amministrazione ha nella sicurezza il suo compito primario e la mia esperienza, il mio ruolo parlano chiaramente del fatto che per me questa è stata sempre una priorità” ha detto Vella. “Ho ricevuto e sto ricevendo pressioni continue per questa vicenda. Ma sulla sicurezza non si arretra”. Il verticel locale dell’autorità marittima risponde anche a chi gli fa notare che fino al’anno scorso l’ingresso al molo Luise, era concesso anche a barche di 100 metri. “In passato in qualche circostanza, per qualche caso specifico, sono state concesse deroghe alle norme ordinarie di sicurezza. Ma le valutazioni ci portano a dire che una barca del genere, con la catenaglia di prua e la passerella a poppa, arriva a 125 metri e dunque non ci sono proprio le condizioni minime di sicurezza”.
La spiegazione dell’ammiraglio è stata tecnica e dettagliata: “Una nave così ormeggiata oscura il fanale verde a chi entra in porto, che vede solo il rosso e va verso terra; la mia valutazione non è stata riferita alla possibilità di ormeggiare, semplicemente, ma alla verifica della relazione fra i vari tipi di traffico e delle condizioni precarietà del porto. Ci si ritrova in un safari. E credo che neanche Arnault o altri vogliano muoversi a discapito dei principi di sicurezza. Le autorizzazioni provvisorie si riferiscono a un momento diverso e alla luce delle simulazioni dinamiche fatte per ben due volte, con il capo-pilota e vice capo-pilota del porto, che hanno evidenziato che i parametri di sicurezza non ci sono”.
Un’alternativa all’approdo a Mergellina comunque potrebbe esserci: “Se dalla barca di Bernard Arnault o da altre si rivolgono a noi non escludo di poter trovare soluzioni ai moli 20 e 21. Che sono un riferimento anche per le navi da crociera e che, se liberi, possono ospitare anche i maxi yacht. In attesa di soluzioni strutturali che potranno arrivare dal molo San Vincenzo. Per il resto ho fatto bene a volerci vedere chiaro, prima che ci scappasse un morto. Perché il rischio è concreto per i diportisti e anche per l’aliscafo diretto alle Eolie che parte e arriva da Mergellina. Non possono e non devono prendersela con noi. Se una autostrada è stretta se la prendono con la polizia stradale? Questi yacht in quel molo sono come un grande pullman parcheggiato al centro di un incrocio”.
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