Esce allo scoperto il primo Flexplorer 146 Maverick di Cantiere delle Marche
Lo yacht è uno dei tre Flexesplorer 146 in costruzione negli stabilimenti anconetani del cantiere. Tutte e tre le unità sono significativamente diverse l’una dall’altra ma condividono le stesse fondamentali caratteristiche: la capacità di esplorazione sicura di destinazioni remote e quella di offrire il massimo dei comfort e dei servizi
In attesa del varo del suo primo Flexplorer il Cantiere delle Marche, guidato da Vasco Buonpensiere, ne anticipa le peculiarità e il significato intrinseco che questa imbarcazione rappresenta per l’azienda, leader nel campo degli yacht explorer.
“Una volta varata nei prossimi mesi, Maverick segnerà una pietra miliare significativa per il nostro Cantiere. La nave mette in evidenza la forza della nostra produzione. – dichiara Buonpensiere, amministratore delegato e direttore vendite di CdM – “Quando abbiamo introdotto il concetto di yacht da esplorazione flessibile, abbiamo previsto che sarebbe piaciuto agli
Armatori alla ricerca di un’esperienza di navigazione ampia e completa. I nostri Flexplorer esemplificano eccezionale adattabilità alle diverse richieste. I tre Flexplorer 146 attualmente in costruzione mostrano perfettamente la flessibilità intrinseca del concetto, con ogni unità significativamente diversa l’una dall’altra. Nonostante ognuna sia unica a modo suo, tutte condividono le stesse caratteristiche che permettono l’esplorazione sicura di destinazioni remote offrendo al contempo il massimo comfort e tutti i servizi che ci si aspetta da un vero yacht di lusso”.
Maverick, come tutti i Flexplorer, ha il design sorprendente degli esterni realizzati da Hydro Tec, mentre gli eleganti
interni sono stati realizzati da Francesco Paszkowski in collaborazione con Margherita Casprini. L’approccio meticoloso e attento del designer fiorentino, in linea con i desideri degli armatori, ha raggiunto il risultato di uno yacht che combina funzionalità ed estetica ai massimi livelli.
Il primo Flexplorer 146 si distingue per una nutritissima serie di caratteristiche fra cui la gru con telaio ad A costruita su misura con una capacità di sollevamento di 4000 kg. Una notevole impresa ingegneristica – spiega il cantiere -; costruita in fibra di carbonio da Advanced Mechanical Solutions (Ams) questa si inserisce a filo del ponte dopo il varo dei tender ed è posizionata strategicamente ai bordi dell’enorme pozzetto, che sottocoperta ospita un’ampia palestra, una sauna e un centro immersioni.
Altra peculiarità: le paratie collassabili che si estendono fino all’estremità del pozzetto e possono essere ripiegate. Gli accessori di coperta sono posizionati a un livello inferiore sulla piattaforma trasformando l’intero ponte di poppa in un’ampia area di 135 metri quadrati.
Ed ancora: un tender custom di 9,5 metri progettato da Rivellini e costruito dal Cantiere delle Marche, e una barca a vela A27 che possono essere stivati e varati grazie alla potente gru ad A.
Una grande piscina a sfioro che può essere coperta e utilizzabile per riporre gli arredi di mobili di coperta quando lo yacht è in navigazione.
Passando agli interni: il salone principale e sala pranzo sono simili a quelli dell’acclamato Flexplorer 130 Aurelia; Maverick incorpora un layout asimmetrico sul ponte principale. Questo design prevede una configurazione a tutto baglio a lato di dritta ampliando l’area del salone fornendo con ciò una superficie aggiuntiva. Allo stesso tempo, crea un pratico passaggio sul lato sinistro che consente un facile collegamento tra la cucina e l’esterno.
Cucina aperta: la spaziosa cucina, posizionata a babordo, si collega senza soluzione di continuità con il salone principale e rappresenta un’isola centrale dove gli ospiti possono riunirsi per colazione, per pasti informali o per divertirsi insieme nella preparazione dei cibi.
Dal lato dei servizi del ponte superiore: la sezione prodiera ospita un’ampia area aperta per una barca di salvataggio e moto d’acqua, ma quando si è all’ancora, questo spazio può essere arredato con divani sciolti e lettini creando un’ulteriore
zona relax all’aperto.
Per la sistemazione degli ospiti Maverick offre cabine distribuite su tre ponti. Il ponte inferiore dispone di quattro cabine con bagno privato, mentre il ponte principale a prua ospita una cabina armatoriale. Inoltre, il ponte superiore comprende un’altra cabina armatoriale accanto a una singola cabina per gli ospiti. La sala radio su questo ponte è stata sostituita da un’ampia cabina armadio.
Ed infine la capacità di autonomia e di velocità: motorizzato da due motori Caterpillar C32 Acert, che generano 970kW ciascuno, il Flexplorer 146 vanta una capacità di carburante di 64.000 litri e un’autonomia di ben oltre 5.000 miglia nautiche a velocità economica. La velocità massima è di 14 nodi. Tra gli altri aggiornamenti tecnici, lo scafo rinforzato del Maverick è dotato di un 22 mm sopra e sotto la linea di galleggiamento.
Con Maverick – spiega la nota – così come per ogni nuova costruzione, il Cantiere delle Marche si sforza nel ridefinire gli standard e dimostra impegno a superare i limiti e a migliorare costantemente il proprio lavoro. Il Flexplorer 146, in particolare – prosegue il cantiere – è una testimonianza della dedizione alla progettazione, alla costruzione e all’eccellenza ingegneristica. Superando i propri limiti, il Cantiere delle Marche si assicura che ogni nuovo yacht produca miglioramenti ritenendo questo tipo di mentalità fondamentale in un settore in cui clienti cercano soluzioni all’avanguardia e un’abilità artigianale di prim’ordine.
Una volta consegnato agli armatori Maverick inizierà con loro l’esplorazione di diverse destinazioni nel Mediterraneo per poi proseguire con un viaggio straordinario verso le latitudini settentrionali con l’obiettivo finale di attraversare il Passaggio a Nord-Ovest. Un passaggio questo che in passato era ritenuto quasi ‘un mistero’ oltre che un’impresa impegnativa per i ghiacciai dell’area ma che negli ultimi decenni, con la loro riduzione, è diventato possibile in alcune settimane durante l’estate. Un passaggio che comunque non esclude il rischio di incontrare banchi di ghiaccio e quindi deve essere affrontato con uno scafo robusto come quello che possiede il Flexplorer 146. Gli armatori oltre a questo primo impegnativo viaggio hanno anche in programma un ambizioso giro del mondo per Maverick che sarà in grado di raggiungere – per esplorare e sperimentare luoghi mozzafiato – gli angoli più remoti del pianeta.
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