Le richieste dell’Associazione Marittimi Tirreno Centrale al Mit sui titoli del diporto
Al ministero evidenziata la difficoltà di acquisizione delle certificazioni dei marittimi del diporto per accedere al livello di ufficiale di navigazione/macchina del diporto, quello per il passaggio ai titoli superiori e ancor più quello dell’acquisizione del titolo di Macchine
L’Associazione Marittimi Tirreno Centrale rappresenta dal 2005 in maggioranza marittimi che lavorano nel settore del diporto. L’associazione prende inizialmente forma all’interno di Amadi per poi, nel tempo, rappresentare autonomamente la categoria soprattutto nel territorio regionale del Lazio e della Campania.
Dall’inizio del suo percorso fa parte dei tavoli tecnici del Mit per le problematiche inerenti al D.M. 121 titoli del diporto, e proprio su tale questione il 27 marzo scorso ha avuto una riunione con i funzionari delle Divisioni 6a e 7a del Ministero dei Trasporti.
Pubblichiamo la nota che l’associazione ci ha fatto avere a questo proposito:
“Il trasporto marittimo sta subendo da anni profonde trasformazioni dovute alle tante leggi nazionali e internazionali e, di conseguenza, anche le professionalità presenti nel Diporto seguono le stesse logiche.
In Italia vige il DM 121 del 10 maggio 2005, decreto che è prossimo ad essere aggiornato e modificato.
La questione principale nasce dalle differenze tra la legislazione italiana e quella inglese ( da sempre marineria di notevole rappresentanza ed e di esempio per la sicurezza)
L’Associazione AMTC ( Associazione Marittimi Tirreno Centrale) è impegnata da molti anni nel miglioramento dei regolamenti, leggi e contratti che disciplinano la materia e rappresenta professionalità di alto valore in tutte le figure del Trasporto Marittimo da Diporto.
Grazie a questa rappresentatività, l’AMTC è riuscita ad ottenere, un importante incontro del Presidente Patrizio Caringi con il MIT che si è tenuto in videoconferenza lunedì 27 marzo.
Sono diversi i punti sui quali si è discusso e che si ritengono essenziali per poter competere con le altre marinerie ed evitare che vada disperso un patrimonio di professionalità quale quello rappresentato dai tanti marittimi del diporto italiano che operano da anni su tutti i tipi di imbarcazione e Navi da Diporto e che si sono sempre distinti per le loro capacità in tema di navigazione e sicurezza.
Un primo passo per il miglioramento del DM 121 riguarda la difficoltà nell’acquisizione delle certificazioni dei marittimi del diporto: per accedere al primo livello (Ufficiale di navigazione/macchina del diporto).
E’ necessario che i requisiti vengano modificati, quelli attuali hanno portato molti Marittimi Italiani ad acquisire Titoli stranieri perché più accessibili,
Si evidenziano problemi nel passaggio ai titoli superiori ,Capitano del Diporto e Comandante del Diporto, stessi problemi, se non superiori, li abbiamo per l’acquisizione dei titoli di Macchine dove la norma attuale ha causato la scomparsa di Ufficiali di macchine del Diporto, a riprova di quanto evidenziato trovarne uno è quasi impossibile.
Ulteriore punto centrale delle modifiche al DM121 nasce dalla difficoltà del mantenimento delle certificazioni del diporto e del settore mercantili da parte dei marittimi che imbarcano su unità da diporto: molti marittimi che provengono dal mondo mercantile, e che hanno conseguito le relative certificazioni, rischiano di perderle a causa di una normativa penalizzante.
Tra le novità più importanti recepite del nuovo DM è quella di istituire e regolamentare una nuova figura di accesso alla carriera, implementando finalmente il titolo di Ufficiale di Navigazione di Seconda Classe, con requisiti più snelli.
Il Presidente dell’ AMTC, Patrizio Caringi , ha fortemente voluto questo incontro con la compartecipazione dell’altre Associazioni di categoria del Diporto presenti sul territorio Nazionale, nella speranza che le amministrazioni capiscano che il problema è nazionale e non delimitato ad una singola regione”.
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