Ancora un ‘no’ di Assomarinas alla nuova acciaieria a San Giorgio di Nogaro
Ferma l’opposizione del presidente dell’associazione nazionale Perocchio alla recente assemblea pubblica a Marano Lagunare contro il progetto: “Una minaccia per cittadini ed imprese turistiche”. Prevista per il 31 marzo una nuova assemblea
Il presidente di Assomarinas, Roberto Perocchio, intervenendo il 25 marzo all’assemblea pubblica svoltasi a Marano Lagunare, ha manifestato la sua preoccupazione per il progetto di una nuova acciaieria a San Giorgio di Nogaro che, se si realizzasse, rappresenterebbe un vero pericolo per la popolazione e le imprese turistiche che si trovano nel cuore della laguna di Marano, seconda in Italia per importanza turistica.
Nel suo intervento ha commentato le pagine recentemente pubblicate sui quotidiani da parte del gruppo promotore del progetto, che riportano solo i presunti benefici occupazionali dell’opera omettendone i rischi.
E’ un investimento – ha dichiarato il presidente Perocchio – che si propone di raggiungere una produzione di 4 milioni di tonnellate che, secondo gli studi commissionati da Assomarinas, comporta emissioni da camini ed emissioni diffuse di odori e polveri, con ricadute potenziali fino a Lignano, a cui si aggiungono quelle da traffico navale. Implica dragaggi dei sedimenti lagunari, con dispersione di sedimenti inquinati, scarichi di acque reflue e di acque di raffreddamento, una profonda e progressiva modifica della laguna e della costa sabbiosa per accelerazione delle correnti, moto ondoso navale, aumento dei processi erosivi e risalita del cuneo salino. La realizzazione dell’acciaieria determinerebbe, inoltre, la produzione e gestione di centinaia di migliaia di tonnellate all’anno ( il 15 per cento dell’acciaio prodotto) di polveri derivanti dai rifiuti di processo che ammassate e movimentate all’aperto comporterebbero un inevitabile effetto dispersivo con conseguenze per la salute della popolazione, la movimentazione di milioni di tonnellate all’anno di rottami ferrosi provenienti da tutti i continenti, via terra e via mare con inevitabile compromissione, a lungo termine, delle condizioni che rendono la pesca lagunare praticabile e sostenibile, con forti ripercussioni sullo stock di molluschi e fauna ittica”.
“Sono tutte evidenze – ha concluso Perocchio – che ci inducono a sostenere quanto la realizzazione di questo polo siderurgico sia incompatibile con gli obiettivi di tutela e crescita del turismo, di protezione ambientale, di salvaguardia della biodiversità e della salute pubblica”.
L’acceso dibattito popolare sulla questione proseguirà a Lignano il 31 marzo in una nuova assemblea pubblica presso il centro civico.