Poerio (Tankoa Yachts): “Un secondo cantiere per refit e costruzioni separate dall’allestimento”
Il presidente di Yare invita anche a fare squadra: “Piuttosto che cannibalizzare fra di noi un mercato bisognerebbe essere bravi a portarlo tutto qui in Italia”
Lido di Camaiore (Lucca) – Anche Tankoa Yachts si prepara a scommettere e investire sul business del refit con una nuova divisione dedicata.
Lo ha rivelato a SUPER YACHT 24 Vincenzo Poerio, amministratore delegato di Tankoa, durante Yare 2023, evento di cui è anche presidente e di cui è appena giunta al termine la 13 ma edizione.
Ing. Poerio come prosegue da parte di Tankoa la ricerca di nuovi spazi per ampliare le attività a Genova e in Italia?
“La nostra intenzione è continuare ad allestire le imbarcazioni a Genova perchè abbiamo una fase di costruzione che riguarda le strutture esistenti e una fase temporanea in cui stiamo lavorando per continuare a produrre, ma pensiamo di costruire nuove postazioni per creare nuove aree per allestire i nostri yacht. Tutta la produzione dell’acciaio e dell’alluminio dovremo poi pensare a farla fuori; stiamo valutando sia nell’area genovese, se troviamo gli spazi e i partner che siano in condizione di aiutarci, sia, pur rimanendo in Italia, cercando in territori diversi.”
Il ridisegno delle riparazioni navali di cui si sta parlando per il porto di Genova vi potrebbe vedere protagonisti? Con il sindaco Bucci avete discusso di questa possibilità?
“Assolutamente sì. Diciamo che le riparazioni sono state a Genova un po’ un punto di forza; forse oggi, tristemente, siamo l’unico cantiere costruttore se si leva poi qualche cantiere più piccolo. Sicuramente ci stiamo pensando anche perchè il core business di Genova è sul refit; Amico&Co., ma anche altri cantieri, soprattutto sulle riparazioni navali, hanno creato certe situazioni. Il problema sono sempre gli ambienti, gli spazi e Genova, purtroppo, soffre di questo problema. Ci auguriamo che con la buona volontà, si parla di riempimenti e di bacini di carenaggio… però l’esigenza è oggi. Quindi quando si parla di queste cose bisogna agire velocemente.”
Poi dove guardate, oltre alla nota opzione Civitavecchia (cantiere ex Privilege)?
“All’Italia. Le opportunità ci sono: siamo italiani, ci sentiamo italiani.”
Si può dire dove in Italia?
“Ci fa piacere lavorare su Genova, in Italia per adesso stiamo esplorando diverse situazioni, ma non è ancora chiarito; stiamo cercando di trovare aree già allestite per poter svolgere queste attività. Ovviamente è sempre difficile pensare a un’azienda che si divida però, alla fine, noi abbiamo pensato di dividere proprio le due attività. L’allestimento lo faremo sempre a Genova.”
Cercherete, quindi, di far andare avanti in parallelo allestimento e refit?
“Assolutamente sì.”
Quindi il secondo cantiere che cercate potrebbe essere più dedicato al refit rispetto allo stabilimento di Genova?
“Alla costruzione di acciaio, alluminio e preallestimenti e al refit dove necessario. Anche perchè oggi, purtroppo, per come sta andando il mondo, la supply chain è diventata abbastanza limitata per sviluppare il lavoro che viene richiesto e, quindi, forse qualche lavorazione varrebbe la pena svilupparla anche all’interno. Non escludo quindi che certi lavori di allestimento particolare, che caratterizzano il prodotto, possano essere sviluppati all’interno; soprattutto alla luce del fatto che purtroppo ci sono veri e propri problemi di sovraccarico di lavoro.”
Lavori che potreste decidere di fare fuori Italia?
“No, facciamo sempre tutto in Italia; lavorando con dei fornitori cerchiamo di incoraggiare degli imprenditori a crescere e a migliorare la propria qualità. Va creata e migliorata la rete a Genova e nell’area genovese perchè, come sappiamo, non è facile. In questo territorio ci sono centinaia di anni di storia, quindi c’è bisogno di estenderla lungo tutta la costa tirrenica. Come sappiamo anche sulla costa adriatica ci sono delle attività in corso, quindi l’Italia si sta muovendo su un settore che secondo me è un po’ il nostro futuro. Ed è giusto che sia così, è un mercato di nicchia, il mercato del lusso, anche se c’è tanta meccanica e metalmeccanica.”
Anche la concorrenza fra cantieri, anche nel refit, sta aumentando, ma è talmente ampia la domanda per i prossimi anni…
“L’importante è capire se il mercato c’è per tutto e forse più che cannibalizzare fra di noi un mercato bisognerebbe essere bravi a portarlo qui completamente; quindi comportarsi bene come industria significa anche questo, cioè cercare di migliorare l’immagine dell’Italia e rendere attraente il nostro Paese. Poi ricordiamoci che per il nostro settore della nautica è l’Europa il Continente attraente, quindi, a maggior ragione, nell’ambito europeo cerchiamo di guadagnare più mercati.”
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