Strategico il Salone Nautico di Genova per l’espansione della nautica italiana nel mondo
A sostenerlo è Confindustria Nautica che in Commissione alla Camera nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul Made in Italy ha indicato le azioni per l’ulteriore sviluppo del comparto
Sono decisamente rilevanti i dati riportati da Confindustria Nautica nel corso della sua audizione presso la Commissione delle Attività produttive della Camera dei deputati nell’ambito dell’Indagine conoscitiva sul Made in Italy. “Numeri che sono poco noti al Paese, alla stampa e persino al Parlamento” – ha sottolineato l’associazione nazionale di categoria di Confindustria che per questa sua inclusione nel ciclo di audizioni ha ringraziato sentitamente Alberto Gusmeroli e Ilaria Cavo, rispettivamente presidente e vice presidente della Commissione.
I risultati della nautica italiana confermano infatti la sua leadership assoluta nel segmento dei superyacht, con oltre la metà del global order book, e il primato di esportatrice mondiale di unità da diporto; il settore impiega nella sua filiera oltre 190.000 addetti e continua ad assumere ininterrottamente dal 2016. Nel 2022 l’industria chiude con un incremento a doppia cifra, dopo l’eccezionale risultato del 2021, con il solo fatturato di cantieristica e componentistica che si attesta sui 7 miliardi di euro e segna il record storico dell’export di 3,4 miliardi di euro.
L’associazione ha sottolineato, riguardo all’individuazione delle attività per l’espansione del Made in Italy, il ruolo strategico del Salone Nautico Internazionale di Genova, come per tutti quei settori per i quali l’internazionalizzazione passa innanzitutto per il forte il sostegno alla principale Fiera nazionale di settore, la cui forza attrattiva – come ad esempio per il Mobile – è proprio nel radicamento territoriale e nella presentazione della filiera.
E per questo essenziale – afferma Confindustria Nautica – il potenziamento delle attività di incoming organizzate con Ice – Agenzia per le quali è necessario un maggiore coinvolgimento delle associazioni nazionali di categoria di ciascun settore nell’individuazione dei target, anche per la miglior valorizzazione del contributo pubblico. Il tutto affiancato da una forte presenza sui media internazionali per la quale è importante, ancora una volta, l’attività di Ice – Agenzia.
Confindustria Nautica, ritiene un eccellente strumento anche l’organizzazione di press trip nei Distretti produttivi, con la stampa internazionale di settore ed extra settore, dimostratasi molto efficace per il consolidamento presso i buyers esteri e anche per finalità di cross-marketing con i territori.
L’Associazione ha poi sollecitato una riflessione sul riorientamento degli Istituti Tecnici Superiori (ITS), inserendo la nautica nell’ambito di sviluppo di competenze in aree tecnologiche strategiche per il Paese, vista la difficoltà di una industria altamente qualificata a trovare manodopera di eccellenza.
Dal lato del contesto normativo di riferimento Confindustria Nautica segnala il lungo iter di approvazione del Regolamento di attuazione del Codice della nautica, che prevede il parere di ben 14 ministeri, e sollecita il Governo ad accelerare l’adozione del provvedimento.
Nel corso dell’audizione sono stati ricordati dall’associazione nazionale il tema dell’assegnazione delle concessioni demaniali degli approdi turistici (la Direttiva Bolkestein esclude l’applicazione ai porti, peraltro da poco riconfermata dal Governo per i bacini mercantili), ed ha chiesto in questo senso di ricondurre le concessioni nell’alveo dei criteri di pubblica evidenza e trasparenza del Codice della Navigazione, e il tema dei visti per i marittimi esteri che si imbarcano su navi in sosta in Italia, le cui modifiche adottate dal precedente governo determinano la mancata permanenza delle unità presso porti e cantieri, nonostante alcuni interventi legislativi tampone adottati lo scorso anno.
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