Yacht bloccati, chiesti dragaggi d’urgenza per l’accesso al Canale dei Navicelli
L’accumulo di sabbia all’ingresso del canale impedisce l’accesso alla Darsena Pisana e ha già causato un danno a una barca a vela e il blocco da tre giorni nel porto di Livorno di due superyacht. Chiesto l’intervento dal presidente Pisano alla Regione Toscana e alla Port Authority di Livorno
La Port Authority di Pisa lancia un appello a Regione Toscana e Autorità portuale del Mar Tirreno Settentrionale perché si intervenga in somma urgenza su un problema che ha già causato il danneggiamento di una barca a vela appena sottoposta a refit e il blocco di due yacht di oltre 45 metri fermi nel porto di Livorno perché impossibilitati ad accedere alla darsena pisana.
La situazione denunciata dal presidente della Port Authority di Pisa Salvatore Pisano riguarda le dune che si sono create in un rettangolo di acqua di soli 150 metri per 30 metri posto però nel punto strategico dell’imbocco al porto di Livorno , nel tratto tra i quattro ponti mobili e le Porte Vinciane, alla darsena Toscana. Questi accumuli fanno sì che il fondale in quel punto non superi i due metri e in pochi giorni, stanno creando non pochi danni economici e di immagine all’area produttiva pisana .
Qualche giorno fa, inoltre, la barca a vela della Marina Militare ‘Stella Polare’, appena uscita da una lavorazione in un cantiere della darsena pisana, ha avuto non poche difficoltà a passare. “Di fatto – spiega Pisano – l’imbarcazione dovrà rientrare al cantiere per le riparazioni del caso con forte danno verso l’immagine della cantieristica pisana. Ma la situazione diventa sempre più grave di ora in ora: da almeno tre giorni due yacht di 48 e 52 metri sono fermi in porto a Livorno e non possono entrare per lo stesso motivo. Sono entrambi con contratti in essere con i cantieri nautici della nostra darsena. E non escludo che nei prossimi giorni questa concentrazione possa aumentare, se non si interviene in urgenza, visti anche gli obblighi contrattuali siglati con gli armatori”.
Il tratto è di competenza del Porto di Livorno. Per questo l’ingegner Pisano, nelle ultime 72 ore, ha inviato due Pec per sollecitare gli interventi. E per proporre di effettuare direttamente i lavori, previa autorizzazione dell’ente di competenza. “A questa nostra proposta – spiega Pisano – non ci è stato risposto ma se la risposta fosse il piegarsi ancora una volta alla burocrazia nel produrre una serie di documenti, sui sedimi e sui dragaggi, che in realtà spetterebbero all’autorità portuale, non si risolverebbe a breve come invece urge. Noi ci faremmo carico di tamponare l’emergenza, se solo ci dessero il via libera”.
Per ‘tamponare’ la situazione, ossia rimuovere le dune che si sono formate in quel tratto e permettere un passaggio in sicurezza delle imbarcazioni, Port Authority ha stimato una spesa di circa 22 mila euro, necessari per rimuovere i primi 150 metri cubi di detriti. I sedimi totali da rimuovere, per risolvere definitivamente la problematica, sarebbero 1.500 metri cubi, e in questo caso la spesa andrebbe attorno ai 225 mila euro che resterebbe in capo a chi ha la competenza d’area. “La situazione – denuncia Pisano – è nota sia al porto di Livorno sia alla Regione Toscana da oltre un anno. Mi risulta siano stati tenuti diversi tavoli tecnici sul tema. Non solo, come era legittimo, Port Authority non è mai stata invitata a questi tavoli. Ma nessuno, questo però era doveroso, ci ha mai informati di quel che stava succedendo, vista l’immediata ricaduta negativa che come facile pensare c’è sulla cantieristica pisana”.
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