AssoYacht presenta il nuovo Contratto collettivo nazionale di lavoro di settore
L’associazione datoriale che rappresenta gli armatori nata solo quattro mesi fa presenta un Ccnl che punta su due aspetti: la riservatezza degli ospiti a bordo e la cosiddetta “paga unificata”
L’anno 2022 ha registrato una crescita a doppia cifra del comparto marittimo del diporto e un’invasione da parte della Blue Economy dei saloni nautici di tutto il mondo, e non solo: sono stati venduti i primi yacht NFT (Non Fungible Token) per navigare nel metaverso. In un anno come questo, appena trascorso, è stata anche introdotta una disciplina contrattuale pensata e dedicata esclusivamente al diporto privato, che – afferma AssoYacht – si stacca definitivamente dalle logiche della contrattazione industriale e commerciale per affrontare più efficacemente tematiche e peculiarità che lo riguardano.
In altre parole – spiega la nota dell’associazione datoriale che rappresenta gli armatori, nata a settembre scorso – “quelli che fino a ieri erano stati usi, spesso privi di riscontro normativo, sono ora inseriti all’interno di un sistema di norme contrattuali che consente agli armatori di avere la certezza della disciplina che regola i rapporti di lavoro marittimo e degli adempimenti connessi, valorizzando al massimo le peculiarità del servizio reso in ambito diportistico privato. Tra questi vengono disciplinati per la prima volta elementi come la riservatezza della famiglia e degli ospiti a bordo, viene introdotta la cosiddetta ‘Paga Unificata’ mediante la quale è possibile determinare una retribuzione concordata con il marittimo comprensiva degli elementi variabili della retribuzione con il limite della sommatoria contabile delle singole voci analitiche previste nel CCNL e di legge e vengono definiti ruoli, competenze e oneri dei soggetti che intervengono nella gestione dell’unità e previste forme di comunicazione digitale per la gestione del rapporto di lavoro”.
Particolarmente importante – sottolinea l’associazione – è la paga unificata che, da semplice uso del settore, trova finalmente anche in Italia una specifica disciplina contrattuale contribuendo ad aumentare la certezza dei rapporti tra armatore e marittimi e, contemporaneamente, consentendo a questi ultimi di ricevere l’importo concordato anche nei mesi in cui non vi è navigazione o comunque in periodi di minore o diversa attività lavorativa (entro il limite dalla sommatoria contabile delle singole voci analitiche previste dal Ccnl e dalla legge). Anche grazie al contributo di AssoYacht l’assioma diporto privato uguale lusso dovrà essere allargato dalla consapevolezza che, per uno sviluppo importante e duraturo del settore, non si potrà prescindere dalla tutela dell’ambiente, dallo sviluppo tecnologico e da un pieno riconoscimento – anche istituzionale – del diporto come settore turistico.
“Due i grandi obiettivi che la nostra associazione si pone per il prossimo triennio 2023/2025 – ha affermato il presidente Michael Tirrito: il primo è riportare sotto la disciplina contrattuale italiana molti dei rapporti di lavoro che, su bandiera estera, decidono di applicare la normativa di altri paesi pur avendo un collegamento forte con l’Italia. Per raggiungerlo sarà necessario, oltre ad una efficace operazione di sensibilizzazione, anche l’intervento delle istituzioni al fine di ridurre l’impatto contributivo e fiscale sul lavoro marittimo in modo da rendere l’Italia effettivamente competitiva rispetto ad altri paesi. Il secondo è far vivere il diporto e tutto il mondo dell’indotto – compresi i porti turistici – per 365 giorni l’anno”.
“L’Italia è un vero e proprio pontile sul Mediterraneo – conclude il presidente Tirrito – e non è ammissibile lasciarsi sfuggire la possibilità di sfruttare al massimo questo vantaggio competitivo e di visibilità internazionale. Far vivere il mare, i porti turistici e le aziende dell’indotto per 365 giorni l’anno è il vero obiettivo per supportare e sviluppare il settore in modo sostenibile”.
Il Ccnl Diporto Privato (Ccnl per i marittimi imbarcati su unità da diporto per i servizi resi in ambito marittimo privato e di navigazione non commerciale) è stato sottoscritto a Roma il 1° dicembre 2022 e registrato al Cnel con il codice 1657.
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