Buone notizie (anche per i titoli professionali) dall’assemblea di Confindustria Nautica
Saverio Cecchi riconfermato alla presidenza per un altro biennio con il 99,98% dei voti
I soci di Confindustria Nautica si sono riuniti a Villa Miani a Roma per una giornata di lavori e confronti con il mondo delle istituzioni. In mattinata l’assemblea ha pressochè unanimemente (99,98% dei voti) deciso di prolungare il mandato del presidente Saverio Cecchi per altri due anni, ponendo fine in modo secco a un serie di indiscrezioni su un eventuale cambio al vertice.
L’estensione della presidenza Cecchi, precisa l’associazione in una nota, è in linea con le disposizioni straordinarie della Confindustria nazionale e peraltro nella stessa direzione sembrano andare anche i “cugini” di Confitarma, a conferma di un trend di continuità generalizzato fra gli industriali.
Nella serata di mercoledì 14 era stato ufficializzato l’accordo per il mantenimento del Salone Nautico Internazionale a Genova fino al 2034, blindato il quale Cecchi è ripartito di slancio con una nuova serie di moniti e appelli al settore pubblico, rivolgendosi a “governo, istituzioni e politica” per liberare il settore dai vari lacci burocratici e “lasciarlo libero di correre”.
Cecchi ha chiesto atti concreti che adeguino l’Italia agli altri paesi europei e la rendano competitiva, per esempio sui titoli professionali del diporto o sulla bandiera: il regolamento di attuazione del nuovo Codice della nautica, che il settore attende da due anni, è soggetto ai pareri di ben quattordici ministeri, per fare un esempio.
Una speranza in questo senso l’ha data proprio il ministro per le Politiche del Mare, Nello Musumeci, che parlando subito dopo Cecchi ha ricordato come al suo ministero spettino esattamente i compiti di coordinamento e semplificazione fra tutti i soggetti pubblici che, oggi, si occupano della “risorsa mare”. Le competenze attualmente sono spacchettate fra circa otto dicasteri: “Noi vogliamo farli sedere tutti allo stesso tavolo, e affrontare assieme le criticità” da dichiarato Musumeci.
All’assemblea sono intervenuti poi il presidente della commissione Trasporti della Camera, Salvatore Deidda, che fra le altre cose intende mettere ordine fra le varie Autorità di sistema portuale, e il deputato Gerolamo Cangiano, referente per il settore mare della stessa commissione.
Il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, ha speso parole di grande elogio per il settore della nautica, invitando a non demonizzare il segmento degli yacht di fascia alta e altissima (e i relativi proprietari), che generano un indotto altissimo per i territori in cui navigano e si fermano.
L’obiettivo del governo è favorire le condizioni per trattenere barche ed equipaggi in Italia a lungo, anche in bassa stagione, ha spiegato, aggiungendo di non essere preoccupata per la presunta scarsità di risorse stanziate dal Pnrr per il turismo (2,45 miliardi), dal momento che uno dei problemi cronici del nostro paese è l’incapacità di spendere le risorse già esistenti o messe a disposizione dall’Europa.
“I danni che vi hanno fatto altri governi da noi non li avrete” ha promesso in chiusura la Santanchè agli associati di Confindustria Nautica, ricordando infelici provvedimenti governativi che in passato hanno danneggiato la nautica italiana, favorendo i paesi vicini (e concorrenti).
Il senatore Alessandro Morelli, sottosegretario alla presidenza del Consiglio per la politica economica, ha lanciato la proposta di un’università della nautica, invitando il settore a non crogiolarsi troppo nel buon andamento del mercato attuale.
In chiusura il viceministro alle Infrastrutture e Trasporti Edoardo Rixi ha condiviso i risultati portati in meno di tre mesi al governo, impegnandosi ad accelerare l’approvazione dei regolamenti di attuazione del Codice della nautica.
Rixi ha infine illustrato il contenuto del prossimo decreto che, dopo anni di attesa, finalmente aggiorna la disciplina dei titoli professionali del diporto. “Diamo attuazione al nuovo titolo professionale semplificato, con l’introduzione dell’Ufficiale di navigazione del diporto di 2a classe, grazie a un percorso formativo qualificante, ma proporzionato al noleggio domestico, per il quale i titoli maggiori, nati per il mercantile, sono inadatti e sovradimensionati” ha spiegato. “Inoltre aggiorniamo i titoli maggiori, allineandoli alla concorrenza internazionale”.
Il testo, che una volta in vigore è destinato a rilanciare il mercato del charter, dovrà effettuare ora un iter di vaglio del Consiglio di Stato e di Palazzo Chigi prima della pubblicazione.
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