Per Cmc Marine continua l’onda lunga delle commesse
L’azienda toscana chiude l’anno nautico con un +27% e ha siglato una partnership con Wartsila per la distribuzione di sistemi di idrogetto
Amsterdam (Olanda) – Dell’allungamento dei tempi medi delle commesse per la costruzione di nuove barche beneficiano molte aziende dell’accessoriato: yacht sempre più grandi come dimensioni, di complessa realizzazione e portafogli ordini completi per i prossimi 2-3 anni sono fattori che coprono le spalle ai maggiori cantieri e, di conseguenza, anche ai loro fornitori.
Non fa eccezione Cmc Marine, azienda produttrice di pinne stabilizzatrici, propulsori e sistemi di timoneria che è ancora “minorenne” (è stata fondata nel 2005 da Alessandro Cappiello) ma ben strutturata. Da anni infatti sta continuando a vivere uno significativo sviluppo e ha ormai una forte caratura internazionale, testimoniata anche dall’apertura delle sedi di Poole (Uk) e Fort Lauderdale (Usa).
All’ultimo Mets di Amsterdam SUPER YACHT 24 ha incontrato Veronica Festa, vivace head of sales di Cmc Marine.
Come avete chiuso l’anno nautico dal punto di vista del bilancio?
“Alla fine di agosto abbiamo registrato un incremento di fatturato del 27%, qualche punto in più di quanto avevamo previsto a metà esercizio proprio dialogando con SUPER YACHT 24”.
Continua quindi il momento favorevole per il mercato dei megayacht, che è uno dei principali per voi?
“Sì, in generale tutto il settore del lusso non sembra conoscere crisi e ne beneficiamo anche noi. Ad Amsterdam in particolare abbiamo avuto ulteriori riscontri dell’interesse che i nostri prodotti suscitano specialmente per gli operatori internazionali. Proprio in salone fra l’altro abbiamo chiuso un ordine rilevante, con un cantiere nordeuropeo, ma il Mets è stato anche l’occasione per organizzare workshop con i nostri centri servizi”.
Guardando avanti cosa prevedete per i prossimi anni?
“Siamo ottimisti, abbiamo già un portafoglio ordini importante per i prossimi due anni almeno, la situazione delle materie prime si sta stabilizzando ed è ripresa la qualità della vita lavorativa, per noi importante. Anche l’attività di retrofit procede a ritmi sostenuti, altro buon segnale”.
Quante persone lavorano oggi in Cmc Marine?
“Siamo in settantacinque, oltre alle due subsidiaries di Gran Bretagna e Stati Uniti. Vogliamo crescere ancora e stiamo cercando soprattutto ingegneri, meccanici ed elettronici, non solo per la fase di ricerca e sviluppo ma anche per quella commerciale: i nostri prodotti infatti hanno forti caratteristiche di tecnicità. Non escludiamo comunque di aprire ulteriori nuovi uffici all’estero nel prossimo futuro”.
State riorganizzando anche i processi produttivi?
“Sì, la nostra crescita non è solo commerciale ma anche fisica: pochi mesi fa abbiamo aperto un nuovo sito vicino alla sede di Cascina, dove abbiamo spostato la produzione. A Cascina restano gli uffici amministrativi, l’ufficio tecnico e commerciale, il service, l’area testing e quella di collaudo. Abbiamo inoltre la nostra sede a Milano con gli uffici Ricerca e sviluppo e marketing”.
Catena interamente gestita in-house insomma.
“Si, ma non solo. Abbiamo infatti anche siglato un accordo di dealership con Wartsila: per loro distribuiremo i sistemi ad idrogetto per i territori di Italia, Malta e Monaco. Ci stiamo guardando attorno per altri accordi di tipo industriale con possibili partner di settore. L’obiettivo è consolidarci e avvicinare sempre più il settore dei gigayacht, fino a 100 m di lunghezza”.
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