Responsabilità civile e comandanti di yacht: “Troppo pochi gli assicurati”
Secondo Lettich (Collegio Nazionale Capitani) oggi non oltre il 25% degli ufficiali che navigano hanno una copertura mentre le responsabilità aumentano
Genova – Le responsabilità dei comandanti di super yacht sembra stiano diventando sempre di più e sempre più elevate, mentre la percentuale di ufficiali italiani che hanno sottoscritto una polizza assicurativa per la responsabilità professionale è ancora molto bassa. “Non esiste un’assicurazione obbligatoria per i comandanti di navi da diporto. Abbiamo una percentuale ancora troppo bassa (20-25%) di ufficiali con un’assicurazione fra quelli che navigano. Ancora troppo bassa”. A dirlo è stato Giovanni Lettich, presidente nazionale del Collegio Nazionale Capitani L.C. & M. in occasione di un convegno organizzato insieme a Ship & Crew Services ospitato presso il Museo del Mare e dal titolo: ‘La Responsabilità civile e penale del Comandante di Yacht e del Direttore di Macchina – Quali rischi sono trasferibili all’assicuratore’.
Carolina Villa, presidente della commissione diporto di Assagenti Genova e amministratore delegato di Ship & Crew Services, ha condiviso l’appello e l’invito di Lettich verso una maggiore propensione alla scelta di sottoscrivere coperture assicurative sulla responsabilità professionale da parte degli ufficiali. “La sottoscrizione di una polizza di questo tipo – ha sottolineato – potrebbe diventare un criterio preferenziale nella scelta di una risorsa piuttosto che di un’altra”. Lettich ha ricordato come tante professioni a terra oggi abbiano “l’obbligo di un’assicurazione per esercitare la professione e anche ai piloti dei porti è stato imposto di esibire un certificato di assicurazione per poter operare”. Lo stesso, secondo l’esperto comandante sarebbe auspicabile che avvenisse anche per i comandanti e per gli ufficiali delle navi da diporto alle prese sempre più frequentemente con responsabilità penali e civili anche per sversamenti in mare e per infortuni sul lavoro dove talvolta sono chiamati talvolta a rispondere perfino in qualità di datori di lavoro. Frequenti anche gli incidenti durante la sosta in cantiere delle unità da diporto.
Durante il convegno Stefano Bruschetta, amministratore delegato di Alta Broker & Partners Srl, ha illustrato alcuni dettagli delle coperture assicurative ‘standardizzate’ cucite su misure dalla compagnia assicurativa Das per i comandanti e frutto di un accordo proprio con il Collegio Capitani. Polizze per le quali recentemente è stata raddoppiata la copertura finanziaria per sostenere spese legali e peritali.
Proprio la libera scelta di eleggere un proprio legale di fiducia è stato uno dei temi al centro degli interventi degli avvocati che hanno partecipato al convegno: il prof. Sergio Maria Carbone (studio Carbone e D’Angelo) , l’avv. Simone Vernazza (studio Vernazza) e l’avv. Andrea Bergamino (Deloitte Legal). Una raccomandazione condivisa da tutti è stata quello di informare e incaricare tempestivamente non solo un avvocato (penalista o civilista a seconda delle responsabilità da affrontare) ma anche un perito tecnico a seguito del verificarsi di un sinistro “poiché particolarmente importante è il lavoro svolto già nella fase delle indagini preliminari” ha sottolineato Simone Vernazza. Secondo il quale l’assistenza di un legale è consigliabile anche solo se un ufficiale venisse interrogato come persona informata sui fatti. “Molto importante è stipulare una polizza che comprenda, oltre alle spese legali, anche un eventuale consulente di parte perché avere la possibilità durante la fase di indagini di arruolare un perito è fondamentale. Le consulenze costano, soprattutto se il consulente è bravo” ha proseguito ancora Vernazza, concludendo che si vedono pene sempre più severe anche per responsabilità civili.
Il compito di sottolineare l’ “importanza fondamentale” della figura peritale è spettato a Chiara De Angelis, marine surveyor e presidente di Imasco, che ha messo in guardia anche dalla scelta di professionisti senza comprovate esperienze e competenze professionali. “Il perito – ha ricordato – può intervenire anche prima del verificarsi di un sinistro, ad esempio per controlli sullo stato dell’imbarcazione, per accertarne il valore reale e commerciale, l’idoneità alla navigazione e la sicurezza della nave”.
Fra i ‘consigli utili’ a bordo menzionati invece da Filippo Agostini, broker assicurativo della società genovese First S.r.l., per evitare infortuni a terzi con conseguenti responsabilità a bordo di super yacht è stato portato in particolare quello di delimitare le zone operative dove gli ospiti non sono autorizzati a entrare (o eventualmente accompagnati da membri dell’equipaggio) e mantenere una costante vigilanza sullo stato dell’imbarcazione. Durante il suo intervento Agostini ha anche spiegato “come comportarsi per gestire un sinistro” e “quale documentazione assicurativa è necessario conservare a bordo”. In ogni caso i danni provocati da un compartamento doloso del comandante non sono assicurabili.
Fra le domande e i contributi finali è emersa la richiesta giunta da Luca Triggiani, capitano e membro del Consiglio direttivo di Italian Yacht Masters, di poter condividere insieme al Collegio Nazionale Capitani ed eventualmente anche all’associazione A.Ma.Di. (nell’occasione rappresenta dal vicepresidente Luciano Panizzut) un unico modello di copertura assicurativa per comandanti e ufficiali italiani. Una richiesta alla quale però Stefano Bruschetta ha risposto dicendo che sarebbe necessaria in qualche maniera un’affiliazione dell’associazione al Collegio Nazionale Capitani L.C. e M..
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