Cecchi (Confindustria Nautica): “Per l’industria italiana prospettive stabili anche nel 2022”
Rafforzata quest’anno la leadership mondiale nel settore dei superyacht con 523 navi in costruzione su un totale di 1.024 a livello globale
(Questo contenuto fa parte degli articoli pubblicati all’interno dell’inserto speciale “SUPER YACHT: il meglio del Made in Italy” curato da SUPER YACHT 24)
Contributo a cura di Saverio Cecchi *
* Presidente Confindustria Nautica
L’industria nautica da diporto italiana si distingue come uno dei settori trainanti del Paese, quello che nel 2021 in percentuale è cresciuto più di tutti gli altri comparti per quanto riguarda le economie del mare, registrando il record storico di export e un aumento del 10% per quanto concerne gli addetti diretti.
Il 2021 si è rivelato l’anno con il migliore incremento di fatturato di sempre (+31,1% rispetto al 2020 con un valore di 6,1 miliardi di euro) con prospettive stabili anche per il 2022, consolidando una crescita strutturale.
Fra i fattori determinanti che hanno alimentato la crescita si deve annoverare l’exploit delle esportazioni della produzione cantieristica nautica, che nell’anno scorrevole terminato a marzo 2022 hanno toccato il massimo storico di 3,37 miliardi di euro, con gli Stati Uniti primo mercato in assoluto per i nostri cantieri. Abbiamo evidentemente una forte propensione ai mercati esteri, con un tasso di esportazione dell’88% del valore della produzione nazionale di nuove unità da diporto.
Considerando gli scenari economico-politici che stiamo attraversando, possiamo prevedere un assestamento della curva di crescita per i prossimi anni. Il nostro export è comunque solido, il portafoglio ordini dei cantieri italiani di yacht e superyacht, che per molti operatori coprono addirittura il prossimo triennio, garantisce stabilità.
L’Italia rafforza nel 2022 la propria leadership mondiale nel settore dei superyacht. Il Global Order Book, elaborato da Boat International, posiziona ancora una volta l’industria italiana al vertice per gli ordini delle unità superiori a 24 metri, con 523 yacht in costruzione su un totale di 1.024 a livello globale. L’Italia raggiunge così il massimo storico di ordini nel Global Order Book. La quota italiana rappresenta oltre la metà degli ordini mondiali, con il 51% del totale, con un incremento di 116 unità rispetto al 2021, corrispondente a una crescita del 28,5%. Turchia e Paesi Bassi seguono nella classifica, rispettivamente con 91 e 81 ordini.
Ciò che emerge principalmente dai dati pubblicati nella nuova edizione de “La Nautica in Cifre” – l’annuario statistico realizzato da Confindustria Nautica con la partnership scientifica di Fondazione Edison e patrocinato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – è che l’aumento del fatturato derivante dalla produzione di superyacht è da imputare sostanzialmente alla crescita dell’export che ne rappresenta la principale componente – il 95%.
Nell’ultimo anno oggetto di studio, il valore della produzione italiana di superyacht risulta quasi triplicato rispetto al 2010, con un trend positivo dal 2012 in poi, e l’export, pur seguendo la stessa tendenza, ha registrato una crescita ancora superiore, pari a +310% rispetto al dato base del 2010.
Le vendite sul mercato italiano hanno visto notevoli incrementi nel corso degli ultimi anni rispetto ai minimi del 2013, con l’indice per l’anno in corso che ha raggiunto un livello del 77% rispetto al dato base del 2010.
Grazie agli sforzi quotidiani dei nostri imprenditori, la nautica da diporto si consolida pertanto come un fiore all’occhiello del Made in Italy e vera eccellenza della produzione Made in Italy a livello globale.
Il legame dell’industria del comparto con i paradigmi del Made in Italy è forte, sia per le caratteristiche intrinseche delle imbarcazioni italiane, esportate in tutto il mondo, sia per la sommatoria di elementi primari che riferiscono al Bello e Ben Fatto. L’imbarcazione italiana si contraddistingue per la ricercatezza estetica – dal design elegante all’attenzione meticolosa per i dettagli, alla decorazione degli interni – ma anche per la ricerca tecnologica – nella costruzione dello scafo, nei materiali utilizzati, nelle vernici e nelle soluzioni di marineria.
Un perfetto connubio di Bello e Ben Fatto, quindi, capace di esprimere lo straordinario valore dell’industria nautica italiana: non solo classe ed eleganza, ma anche ricerca e innovazione, applicate a una produzione che raggiunge livelli di lavorazione quasi artigianali, grazie a una manodopera altamente qualificata e specializzata, per ottenere risultati all’avanguardia nell’estetica, nella funzionalità, nelle prestazioni, nel comfort e nella sostenibilità.
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