Alberto Amico: “Decisi a risolvere il problema degli equipaggi extra-Ue anche per via giudiziaria”
Il numero uno del cantiere Amico & Co. si dice determinato a risolvere la questione che penalizza l’attività sia del cantiere che del Waterfront Marina
Genova – Alla presentazione della nuova banchina F del Marina Fiera Genova era presente anche Alberto Amico, patron di Amico & Co, cantiere di refit e società che gestisce il vicino Waterfront Marina. “La nuova struttura appena inaugurata sicuramente è coerente e in linea con quanto abbiamo sviluppato noi, quindi è un bel passo avanti perchè tende ad uniformare, a innalzare il livello generale estetico, ma anche di servizio” sono state le sue parole a proposito dei ‘vicini’ di Marina Fiera Genova.
L’occasione era propizia per una richiesta di aggiornamento sul tema delle limitazioni temporali alla permanenza in Italia degli equipaggi extra-comunitari. L’applicazione in Italia di una sentenza della Corte di Giustizia Europea ha modificato le normali regole sulla circolazione dei marittimi limitando di fatto a soli 90 giorni la permanenza dei marittimi extra-Ue che arrivano via terra o via aerea per imbarcarsi su una nave che già si trova in acque europee.
Queste le parole di Amico sul tema: “Sul discorso marittimi extracomunitari purtroppo siamo ancora lontani da una soluzione e questo è un gran male perchè ora, a ridosso dei saloni – soprattutto quello di Montecarlo – continua un marketing negativo contro l’Italia, ma soprattutto contro Genova, di tutte le principali città concorrenti a livello internazionale come Palma di Maiorca, Barcellona, La Ciotat e Marsiglia che vanno in giro dicendo ‘Non potete andare in Italia, perchè in Italia vi mandano via gli equipaggi, li trattano come clandestini dopo 90 giorni’. Questo effettivamente è un problema enorme che è ben lungi dall’essere risolto e che richiederebbe un’attenzione maggiore. Da un anno ci stiamo battendo insieme a Genova for Yachting e ai nostri legali per ottenere una soluzione, ma, ahimè, non se ne vede ancora la fine”.
A questo punto non rimane che appellarsi al prossimo Governo sperando che abbia una sensibilità maggiore? “Si, ma magari anche (risolverla, ndr) per via giudiziaria, speriamo che ci sia un modo per riuscire a trovare una via di uscita” è la risposta del numero uno di Amico & Co. che intende accelerare la battaglia per rimuovere questo fattore di svantaggio competitivo soprattutto nei confronti di paesi limitrofi come Francia e Spagna.
L’impatto negativo Amico lo subisce sia sull’attività del cantiere che sul Waterfront Marina visto che economicamente “andrebbe bene, se non fosse per questo problema degli equipaggi, perchè molte barche grosse sono tutte andate vie; a Settembre dell’anno scorso avevamo tante richieste che sono sparite e le barche che erano qua sono dovute andare via per questo problema degli equipaggi; quindi si tratta di un problema molto reale”. Ciò nonostante, “come cantiere stiamo andando molto bene. Abbiamo tante richieste perchè la reputazione continua a crescere, quindi da un lato la congiuntura di mercato è positiva, la nostra capacità di stare sul mercato anche, la burocrazia italiana è l’aspetto negativo”.
Quella della permanenza di equipaggi extra-Ue è una questione che limita anche nuovi progetti e investimenti: “Vediamo di risolvere prima questi problemi, che mi sembrano molto importanti e poi parleremo di nuovi investimenti” sono le parole in proposito di Amico.
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Allarme di Amico: “Intervenire sulle limitazioni alla permanenza di equipaggi extra-Ue in Italia”