Ocean Drive: “Ora gli armatori e le barche francesi scelgono l’Italia”
Secondo il broker si assiste anche un grosso ritorno dei clienti americani in Costa Azzurra
La “fuga” di yacht dalla Francia verso l’Italia (un tempo era il contrario…), il massiccio ritorno dei clienti americani in Costa Azzurra, il sempre maggiore utilizzo della barca da parte della clientela: sentire il parere di un broker esperto può essere molto interessante.
Ancora di più se il broker in questione è un francese quasi “italianizzato”, che parla molto bene la nostra lingua, conosce il nostro paese e ha una lunga storia di fruttuose collaborazioni con nomi importanti della nautica italiana.
Renaud Canivet è il fondatore e amministratore delegato di Ocean Drive, realtà importante con sede a Port Camille Rayon, a metà fra Antibes e Cannes, e attiva in cinque segmenti: agenzia per vendita di barche nuove, brokeraggio per nuovo e usato, charter, refit e yacht management.
SUPER YACHT 24 lo ha incontrato a Savona, nel corso di un evento per broker organizzato da Palumbo Superyachts, con cui Ocean Drive collabora come central agent per gli yacht a marchio Columbus.
Un passato di dodici anni come comandante, Canivet ha fondato la sua società nel 1998, data di inizio di un percorso di crescita che oggi l’ha portata a impiegare otto persone a tempo pieno. Fra le aziende con cui Ocean Drive ha lavorato più a lungo in passato ci sono i Cantieri di Baia e Arcadia, mentre oggi la collaborazione con Palumbo Superyachts comprende i marchi Columbus e ISA.
Canivet, innanzitutto come sta andando la stagione?
“Molto bene per ora, speriamo di ripetere il successo dell’anno scorso che è stato il nostro migliore di sempre, con circa 12 barche trattate fra i 20 e i 50 metri.”
Che impatto ha avuto la situazione internazionale sulla clientela russa?
“I russi non sono del tutto spariti ma mantengono un low profile, diciamo. In compenso sono aumentati i clienti più vicini a noi, vale a dire italiani e anche francesi. Ma la novità più interessante dal punto di vista del mercato è il grande aumento degli americani, che sono tornati ad affollare la Costa Azzurra.”
Come spiega questo fenomeno?
“Sicuramente la parità dollaro-euro è stata un fattore decisivo, se pensiamo ai notevoli risparmi che può provocare su investimenti importanti come quelli relativi all’acquisto o al noleggio di un superyacht.”
E’ cambiata la tipologia di armatori?
“Dal mio punto di vista non moltissimo, per la maggior parte restano persone fra i 50 e i 60 anni di età con una buona esperienza nella nautica. Si affacciano anche le seconde generazioni, ma spesso perché hanno già navigato sulle barche dei genitori. In Francia notiamo comunque l’arrivo di nuovi armatori, spesso sono imprenditori di settori un po’ distanti dal nostro, come ad esempio l’alimentare o il vinicolo, persone cioè che passano la maggior parte dell’anno lontano dal mare e vogliono goderselo.”
E le abitudini degli armatori?
“Quelle stanno cambiando, sì. Un tempo l’utilizzo massimo della barca nella stagione estiva era attorno ai due mesi, ora invece le crociere iniziano prima, magari verso Pasqua, e si va avanti fino a ottobre, partendo da mete classiche Costa Azzurra, Corsica e Sardegna per poi spostarsi in navigazione verso le Baleari, la Grecia per chiudere la stagione magari in Turchia.”
Come vede il quadro normativo del settore?
“Da noi in Francia le leggi sono sempre più complicate e restrittive, specialmente sul fronte ambientale, usare la barca diventa sempre più difficile purtroppo.”
In genere queste critiche le sentiamo riferite all’Italia..
“E’ vero ma ora la situazione si è quasi ribaltata, le barche si spostano dai nostri porti verso quelli italiani e la Spagna. Per noi è un danno notevole, perdiamo quote di mercato. Per questo come operatori di settore stiamo facendo rete in modo da far sentire la nostra voce e cambiare la situazione: a settembre è in programma un incontro col governo a Parigi su queste tematiche.”
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