“Dall’Italia una spinta per arrivare a un Regolamento internazionale per i super yacht”
Il progetto (ancora embrionale) è stato rivelato dall’ammiraglio Aliperta in occasione di una conviviale del Propeller Club di Genova
Genova – “Nel decennio scorso dall’Italia in sede Imo (International Maritime Organization) c’è stata una significativa forza propulsiva che ha portato ad esempio a ottenere linee guida internazionali per gli ormeggiatori; una categoria professionale che prima era poco considerata. Oggi l’idea, al momento ancora embrionale, è quella invece di arrivare ad avere un Regolamento internazionale per il diporto e per i super yacht. L’Imo può occuparsi di qualsiasi cosa galleggi”. A preannunciare quella che in futuro potrebbe essere un’evoluzione normativa particolarmente interessante a livello mondiale per le navi da diporto è stato, in occasione di una serata conviviale del Propeller Club – port of Genoa, Cristiano Aliperta, oggi vicepresidente Isyil (Italian Super Yacht Life), ex addetto marittimo all’Ambasciata Italiana a Londra e ancora oggi rappresentante permanente presso l’Imo per la Repubblica di Palau. “L’obiettivo ultimo di questo nuovo progetto normativo, per il quale servirà trovare fin da subito il supporto di Paesi dalla spiccata tradizione marittima come Malta, Cipro e altri, potrebbe essere anche il riconoscimento dei titoli professionali marittimi” ha aggiunto Aliperta.
Secondo Lorenzo Pollicardo, segretario dell’associazione internazionale Superyacht Builders Association (SYBAss), il comparto ha di fronte a sè “un serio problema di public reputation” e tre sono le aree su cui investire: “Sviluppare l’indotto, favorire l’occupazione e traguardare la sostenibilità”.
Alla serata organizzata presso lo Yacht Club di Genova dal Propeller Club presieduto da Giorgia Boi era presente anche la commercialista Cinzia Farinetti, in rappresentanza di Genova For Yachting, che, oltre al tema sempre attuale degli equipaggi extracomunitari, ha sottolineato il problema della carenza di figure professionali (“stiamo lanciando la scuola di artigiani del mare”) e ha chiesto alle istituzioni di evitare “uragani legislativi che in poco tempo distruggono tutto quello che è stato faticosamente costruito negli anni precedenti”. Il tragurdo secondo Farinetti dovrebbe essere quello di “fare diventare Genova primo hub per yacht nel Mediterraneo”
Per Carolina Villa (Assagenti) una delle priorità maggiori è quella di “migliorare l’accoglienza degli equipaggi” a Genova e investire maggioremente in formazione.
L’elenco dei desiderata e dei suggerimenti è proseguito con la richiesta di “istituzioni più veloci per rimanere al passo con il mercato, ad esempio su materie come le navi a guida autonoma e nel cold ironing” secondo Manuel Mariotti, segretario generale dell’associaizone di comandanti Italian Yacht Masters.
Gianfranco Meggiori, fondatore di Navimeteo ha esortato a puntare sui giovani e a realizzare in Liguria o da qualche altra parte in Italia un nuovo fleet operations center per super yacht.
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