Tempesti (Porto di Pisa): “In arrivo un altro anno record nonostante l’assenza dei russi”
Il numero uno del marina toscano racconta a 360° tutti i nuovi progetti e le novità in arrivo nel prossimo futuro
Alla vigilia della stagione più importante dell’anno per la grande nautica SUPER YACHT 24 incontra Simone Tempesti, amministratore unico del Porto di Pisa, il marina situato sulla foce dell’Arno. L’area, un tempo chiamata Boccadarno, al di là del fiume ha la spiaggia della tenuta presidenziale di San Rossore, ancora oltre le alpi Apuane e alle spalle una lunga storia fatta di granduchi, re e poeti che l’hanno prediletta per il suo fascino unico; lo stesso ora emana il suo porto turistico, dove anche la modernità e il lusso riescono a prendere contorni diversi, più pacati e suggestivi.
Tempesti il vostro porto già lo scorso anno aveva toccato numeri record superando il periodo pre-Covid, quali le ragioni di questi risultati?
“Gli armatori apprezzano la cura che abbiamo verso di loro, il servizio che riusciamo a dare e l’attenzione all’ambiente, che è un po’ la nostra vocazione, essendo inseriti dentro al parco naturale di San Rossore-Migliarino-Massaciuccoli. Siamo stati il primo porto in Italia nella lotta alla plastica monouso e per questo abbiamo avuto numerosi riconoscimenti; collaboriamo in modo costante con istituti di ricerca, con le università di Pisa e Siena e con società private su diversi progetti che hanno l’obiettivo di ridurre l’inquinamento marino e controllare i fenomeni meteo marini per proteggere persone, imbarcazioni e abitazioni.
L’atmosfera di “compassato” relax che respirano i nostri ospiti, diversa dai clamori della Versilia, deriva dal trovarsi in una località turistica come Marina di Pisa, piccola, ma in grado di fornire ogni possibile servizio ad alto livello; la vicinanza dei cantieri di refit che da qui si susseguono lungo l’Arno fino a Pisa e di quelli sul canale dei Navicelli per gli yacht più grandi ci ha permesso di non inserire queste attività nel porto a vantaggio del relax.
Il porto poi permette al turista che arriva via mare di accedere in pochi minuti a tutte le vie di comunicazione interne della Toscana e di raggiungere le mete più importanti in nemmeno un’ora. Le prenotazioni per un giorno ormai si estendono a più giorni per il desiderio di proseguire nella conoscenza del nostro territorio. Ulteriore vantaggio è avere a soli 15 minuti di distanza l’aeroporto internazionale di Pisa.”
Quali sono le previsioni per la stagione ormai alle porte?
“Entro la fine di maggio pensiamo di completare la stagione: le richieste sono tante e cercheremo di soddisfarle tutte. Lo scorso anno abbiamo chiuso la nostra migliore stagione da quando abbiamo aperto il porto: già dalla metà dell’estate erano tornati gli stranieri, che rappresentano normalmente i due terzi dei nostri clienti estivi, che invece nel 2020 erano stati totalmente assenti. Il conflitto in corso fra Russia e Ucraina fa immaginare a tutti i porti turistici un calo sulle barche dai 30 metri in su. Già molti degli armatori russi che navigavano nelle nostre zone non ci sono più; anche con le loro barche da 100 metri, che non potevano entrare in porto, lo utilizzavano come base per i loro enormi tender fruendo così dei nostri servizi e della vicinanza all’aeroporto. Nonostante questa mancanza prevediamo un nuovo record per questa stagione.”
Quali prospettive future vede per il porto di Pisa?
“Entro quest’anno è previsto l’avvio della costruzione di un vero e proprio villaggio che si estenderà per circa 55 mila metri quadrati nel quale la parte residenziale, composta da una struttura alberghiera, negozi, uffici e abitazioni, occuperà circa un 70% dello spazio. Ciò comporterà un rilancio assoluto per Marina di Pisa. Il piano di recupero di Boccadarno, questo è il nome dello strumento urbanistico, parte dal recupero dell’area dove ora sorge il porto turistico che inizialmente era un’area industriale dismessa dove aveva operato una grande impresa del gruppo Fiat. Tutta l’area è stata completamente bonificata nel 2008 affrontando l’importante costo di 17 milioni di euro e, successivamente vi è stato costruito, scavando a terra, il porto turistico. Inaugurato nel 2013 e completato l’anno successivo, il porto si è progressivamente fatto conoscere inserendosi nelle rotte dei diportisti che arrivavano nei nostri territori, pur non avendo a supporto la parte immobiliare. Superati i rallentamenti dovuti ai vari scogli burocratici e alla crisi economica mondiale intervenuta nel frattempo insieme a quella della nautica, e grazie all’acquisizione da parte di un fondo che ha tutte le risorse necessarie, oggi il piano di recupero edilizio potrà essere completato e sarà sinergico all’ulteriore sviluppo del porto di Pisa, che comunque nel frattempo è cresciuto fino a raggiungere il suo punto di pareggio nel 2019. E pensiamo di poter crescere ancora in futuro sviluppando anche la tendenza attuale delle barche a rimanere in porto per tutto l’anno invece che nel solo periodo estivo.”
Essere un porto scavato a terra quali vantaggi garantisce?
“La possibilità – rara per altri porti – di poter vendere in piena proprietà molti dei suoi posti barca che sono in area non lambita dalla ex linea di costa e quindi non rientrante nella concessione demaniale. Oltre 320 posti barca, fra cui anche posti per ormeggiare yacht fino a oltre 50 metri, possono essere venduti in piena proprietà rappresentando quindi un acquisto immobiliare con pieni diritti e non più legato al tempo. Al momento sono stati venduti complessivamente 65 posti; la vendita proseguirà a più riprese, con aste pubbliche che si susseguiranno a partire da questa estate; chi vorrà insediarsi più stabilmente nel nostro porto potrà cogliere questa opportunità.”
Anche appartenere al Consorzio Marine della Toscana assicura dei benefici?
“Con i porti del Consorzio componiamo una rete per attrarre i diportisti provenienti dal sud della Francia e della Liguria facendo trovare standard di servizio comuni così che possano sentirsi a casa loro in qualsiasi porto toscano si trovino a sbarcare e dando loro incentivi. Ad esempio il diportista che entra nel primo porto del consorzio toscano avrà poi la possibilità di andare a visitare gli altri porti a condizioni favorevoli. Riteniamo importante fare sistema fra noi per richiamare i turisti in questi territori ricchi di bellezze naturali e di opere d’arte.”
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