Il Demanio: “Gli yacht congelati ci preoccupano”
I beni non rientrerebbero fra quelli di competenza ordinaria dell’Agenzia
Continua la diatriba internazionale sul destino dei megayacht di proprietà di armatori russi, fra sequestri, congelamenti e proposte di vendita o noleggio.
SUPER YACHT 24 recentemente ha riportato le perplessità, in particolare sulle prime due ipotesi, dell’avvocato marittimista Giuseppe Loffreda, il quale suggerisce la demolizione a breve termine come soluzione più pratica per evitare il problema degli elevati costi di gestione, attualmente a carico dello Stato, considerata anche la scarsa attrattiva sul mercato di queste barche, a suo giudizio.
A ingrossare le fila degli scettici è stavolta un soggetto di notevole peso e autorevolezza, vale a dire l’Agenzia del Demanio che, interpellata dall’agenzia di stampa ADN Kronos, ha espresso una serie di forti dubbi circa le modalità di gestione dei megayacht.
Attualmente sono tre quelli di armatori russi che sono stati congelati e si trovano in Italia: “Lady M”, a Imperia, “Lena”, a Sanremo, e il gigayacht a vela “Sailing Yacht A” di proprietà di Andrei Melnichenko, a Trieste.
L’Agenzia del Demanio, individuata dal D.Lgs. 109 del 2007 (modificato dal D.Lgs. 90/2017) quale “soggetto ordinariamente competente alla custodia, all’amministrazione e alla gestione delle risorse economiche oggetto di congelamento”, dice: “Il decreto legislativo, seppure faccia riferimento a presupposti di applicabilità molto ampi, di certo non poteva prevedere eventi di straordinaria drammaticità quali quelli che oggi si è chiamati a fronteggiare. Siamo ovviamente preoccupati, anzi molto preoccupati, data la straordinarietà della situazione, l’entità dei beni sottoposti a congelamento, la natura dei beni che per quanto riguarda le imbarcazioni/navi non rientrano nelle ordinarie competenze dell’Agenzia, la norma che non è stata pensata per disciplinare una situazione similare. Stiamo cercando di fare del nostro meglio”.
Insomma, secondo l’Agenzia la gestione di questa situazione sarebbe stata affidata a un ente che, in realtà, non dovrebbe occuparsene, e per di più all’interno di un quadro normativo perlomeno nebuloso. Il tutto perché la situazione è complessa, appunto.
Gli yacht al momento sono tutti in acqua: “Non ci sono casi di rimessaggio”. Ma sono anche apolidi, cioè senza registro di navigazione dunque impossibilitati a muoversi: “Il provvedimento di congelamento ha fatto automaticamente decadere la bandiera”, mentre, come riferisce ancora l’agenzia di stampa, “l’equipaggio è rimasto presente a bordo quasi al completo dal momento della comunicazione del provvedimento di congelamento. A questo punto l’amministratore/custode dovrà presentare la proposta di piano di spese, anche riguardo al personale, che sarà valutato alla luce dell’interpretazione normativa”. Nel frattempo però l’Agenzia del Demanio, che ancora non ha imbarcato nuovo personale sui mega yacht, ha già dovuto affrontare le prime spese per l’originario equipaggio di bordo di “A”.
Circa un possibile aumento delle spese di gestione degli yacht in futuro, l’Agenzia del Demanio precisa: “Ciascun amministratore/custode presenta la proposta di piano di spese aggiornata, man mano che si evolvono le esigenze”. Attualmente per il mantenimento degli yacht “è stato speso molto poco, per ora siamo nella fase di valutazione dei piani spese che devono essere presentati dagli amministratori”. Con un carico di lavoro e di responsabilità che non saranno da poco: “Al momento della presa in consegna di un bene, viene effettuata una ricognizione sullo stato e sul contenuto del bene stesso, salvo specifiche situazioni. Il congelamento di norma esige che il bene venga conservato nello stato in cui viene dato in custodia, si tratta degli obblighi del ‘custode’”.
“E’ una situazione del tutto peculiare – conclude il Demanio – Come dobbiamo agire lo stiamo discutendo con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ivi compresa la valutazione di adeguamenti di legge ritenuti necessari. Tra l’altro la disciplina di legge prevede un organismo apposito, il Comitato di Sicurezza Finanziaria, per le decisioni importanti sul bene e in questo caso, visto il valore del bene, le decisioni sono praticamente tutte importanti”.
R.M.
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