Il ministro Lamorgese assicura il suo intervento sulla questione dei marittimi extra-Ue
“State sicuri che tutto quello che si potrà fare per non creare disparità di trattamento verrà fatto e nell’immediatezza” ha detto
“State sicuri che tutto quello che si potrà fare per non creare disparità di trattamento con altre situazioni portuali, alla luce della sentenza della Corte di giustizia, anche da parte mia verrà fatto e nell’immediatezza”. Con queste parole si è espressa durante la sua visita a Genova il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, sulla questione dei marittimi di nazionalità extra-europea che non possono permanere a bordo dei super yacht più di 90 giorni rimane al momento irrisolta e il conto da pagare per l’indotto della grande nautica continua a salire. Tutto ciò per l’applicazione di una sentenza della Corte di Giustizia Europea che ha limitato a 90 giorni la permanenza dei lavoratori marittimi di nazionalità extra Ue a bordo di mega yacht attraccati nei porti comunitari.
“So che è un problema molto sentito; lo stiamo approfondendo” ha detto il ministro. “Genova è una sede portuale importantissima e di questo problema abbiamo parlato poco fa anche con i parlamentari e con il presidente della Regione Liguria”.
Proprio il governatore Giovanni Toti nelle stesse ore è intervenuto sull’argomento dicendo: “Non credo che, ancora una volta, Francia e Spagna, facendo i furbetti del quartierino, possano far finta di nulla, mentre noi, ligi, ci adeguiamo. Le leggi valgono per tutti, tanto più le leggi europee e in un momento in cui l’Europa deve essere davvero guida del nostro continente”.
L’applicazione difforme della normativa da parte degli Stati europei sta creando vantaggi concorrenziali ai porti concorrenti dell’Italia openalizzando l’Italia e in primis Genova. “Occorre trovare una soluzione e occorre trovarla rapidissimamente” ha aggiunto Toti, ricordando che si sta “parlando della regione leader nel mondo della nautica e di una specialità, quella del refitting dei maxi yacht che stanno nel Mediterraneo, strettamente connessa al nostro turismo e alle sinergie con il mondo industriale”.
Queste le parole anche del presidente della port authority genvoese Paolo Emilio Signorini: “Speriamo che il ministro riesca a intervenire” rimediando a “questa assurdità per gli equipaggi dei grandi yacht, che vengono a Genova fondamentalmente per tre attività, soste, refitting e crociera. Si tratta di equipaggi che hanno un regolare contratto, imbarcati su navi che lasciano lo spazio Schengen e impegnati in attività che durano più di 90 giorni”.
Prima Alberto Amico, vertice del cantiere Amico & Co, e poi Govanni Costaguta, presidente di Genova For Yachting, dalle pagine web di SUPER YACHT 24 avevano sollevato il problema parlando di un danno economico stimabile in oltre 46 milioni di euro ma questa stima continua a salire.
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