Idrogeno nella grande nautica: sarà il mercato a indicare la rotta
Secondo quanto emerso al convegno del Politecnico di Milano le scelte di cantieri e armatori prevalgono sulle normative
Va benissimo la ricerca, che genera nuova tecnologia, vanno bene la sostenibilità e l’attenzione all’ambiente a fare da driver per le strategie aziendali del futuro ma a guidare le scelte del settore della nautica in tema di idrogeno e nuovi carburanti sarà in primis il mercato.
Sono alcune delle indicazioni emerse durante l’intenso workshop “Nautica e idrogeno” organizzato da Atena-Associazione Italiana di Tecnica navale e dal Politecnico di Milano e tenuto in presenza presso il MADE-Competence Center Industria 4.0.
Secondo la visione di molti dei relatori, tutti particolarmente qualificati e molto attenti ai nuovi scenari, la nautica in tema di idrogeno e, più in generale, di nuovi carburanti a basso o nullo impatto ambientale non ha le conoscenze e i capitali necessari a guidare una transizione massiva, ma deve piuttosto seguire altri settori più avanti nella (costosa) ricerca, come il marittimo e l’automotive, o “ingegnarsi” nell’utilizzo o adattamento di tecnologie già esistenti.
Ha aperto i lavori Filippo Ceragioli, esperto di marketing, in rappresentanza di Parlay for the Oceans, organizzazione per la tutela ambientale che vuole educare al rispetto per il mare e che ha supportato diversi progetti di sostenibilità coinvolgendo anche grandi aziende come Adidas, che produce scarpe sportive realizzate con la plastica raccolta in mare e poi riciclata.
“Vogliamo parlare ai nuovi armatori, aiutiamoli a pensare a nuove barche, magari marinizzando tecnologie in uso in altri settori: nella nautica ci sono grandi spazi per la contaminazione, in senso positivo, con altre industrie” ha esordito Ceragioli.
Lorenzo Pollicardo, direttore tecnico e ambientale di Sybass-Superyacht Builders Association, ha centrato la tematica dal punto di vista dei grandi costruttori di yacht europei, quasi tutti riuniti nell’associazione: “A guidare è il mercato, non sono le normative”, ha avvertito.
Pollicardo ha ricordato come la nautica nel suo complesso rischi ora un consistente danno di immagine dovuto alla situazione internazionale, che sta di nuovo accentrando l’attenzione sui grandi yacht simbolo di lusso estremo, vanificando il lavoro che era stato fatto negli ultimi anni per connotarla come un settore all’avanguardia per design e tecnologia, senza contare il valore occupazionale. ”Dobbiamo affiancare a questi valori, che rimangono comunque propri della nautica, quello della sostenibilità, e i nuovi sistemi propulsivi e i nuovi carburanti avranno un ruolo fondamentale in questo senso”.
Il designer Lucio Micheletti ha coniato la frase “La curiosità salverà il mondo”, sottolineando gli alti contenuti di tecnologia nelle barche di ultima generazione, sempre a supporto di fattori come la maggiore stabilizzazione e la riduzione di consumi ed emissioni, ormai imprescindibili per i cantieri.
Emilio D’Onofrio, ingegnere navale e progettista di Zero13, ha ripercorso le principali soluzioni in uso in ambito nautico e navale per quanto riguarda le carene, elemento che deve essere perfettamente efficiente “ancora prima della propulsione”, ha dichiarato. “Anche i processi devono essere sempre più sostenibili, l’infusione è sempre più usata sia per gestire meglio il controllo dei costi che della qualità”.
Molto incentrato sulle proprietà dell’idrogeno l’intervento di Arianna Bionda, ricercatrice del Politecnico e responsabile del progetto e-ships. “L’idrogeno in forma gassosa è leggero, è molto infiammabile ed esplosivo, quindi va stoccato e maneggiato con cura specie a bordo di navi e barche, ma non è né tossico né corrosivo. Ci sono tante tecnologie che utilizzano l’idrogeno, così come ci sono tante famiglie di questa sostanza: oggi le più promettenti e disponibili soluzioni sul mercato sono quello che lo prevedono in forma gassosa, mentre sulla forma liquida ci sono diversi progetti vicini alla fase applicativa che finora hanno ottenuto buoni risultati, ma ci vorranno ancora un paio di anni per vederli realizzati appieno”, ha spiegato.
La Bionda ha poi riassunto i due principali metodi di utilizzo dell’idrogeno nei sistemi propulsivi della nautica: “Il primo è il sistema dual fuel, vale a dire come combustibile alternativo abbinato a un normale motore diesel, il secondo è quello con fuel cell, che è l’unico a emissioni zero”.
Paolo Oliveri di H2Boat ha infine ricordato i progetti cui sta lavorando la start up genovese di cui è responsabile commerciale, fra cui quello di un megayacht di 52 metri dotato di sistemi a idrogeno sia per la parte di hotellerie che navale, da realizzare insieme al cantiere Baglietto e il cui lancio è previsto per il 2024.
Alla tavola rotonda finale è intervenuta Barbara Amerio di Amer Yachts, che ha rivelato di aver ricevuto richieste anche per la realizzazione di barche a vela e ha dichiarato come il cantiere sanremese da lei guidato stia guardando con interesse anche a soluzioni alternative, a cominciare dal biodiesel.
L’ha seguita Federico Rossi di Rossinavi, cantiere viareggino specializzato in megayacht interamente custom, che ha portato l’accento su elementi sempre più considerati dagli armatori nelle loro scelte, come la rumorosità e il confort.
Secondo il manager le nuove tendenze in tema di batterie o pannelli solari vanno tutte nella stessa direzione, e cioè quelle di una generale richiesta di maggiore tutela ambientale. “Ora, visto l’andamento del mercato, è il momento più opportuno per fare ricerca e investire in innovazione, lo scopo è alzare ulteriormente la reputazione del nostro settore”, ha esortato Rossi.
Chiusura con Jacopo Maggi in rappresentanza di Persico Marine, il cantiere che ha firmato tutte le barche di Luna Rossa dal 2001 al 2020. Secondo Maggi i nuovi regolamenti di Coppa America, che impongono, quasi forzando, nuovi obiettivi di prestazioni ed emissioni sia per le barche in regata che per le altre imbarcazioni a supporto dei team come le chase boat, daranno un ulteriore impulso a tutto il settore nel senso della sostenibilità.
CLICCA QUI PER ISCRIVERTI ALLA NEWSLETTER GRATUITA DI SUPER YACHT 24