HP Watermakers cresce di fatturato e …dimensioni
Il produttore italiano di dissalatori vola anche nel primo trimestre 2022 (+40%) e entro l’estate avrà un altro capannone a disposizione
Se il 2021 si era chiuso con un roboante + 50% di fatturato, l’inizio di quest’anno per HP Watermakers indica che quei tassi di crescita, apparentemente insostenibili, sono invece assolutamente alla portata: le cifre parlano infatti di un incremento degli ordini superiore al 40% nel primo trimestre 2022.
Il cofondatore e sales manager Gianni Zucco spiega a SUPER YACHT 24 il particolare momento dell’azienda milanese produttrice di dissalatori automatici per lo yachting, che ora sta raccogliendo i frutti di una “semina” ventennale ma guarda già ai prossimi traguardi con un obiettivo ben preciso: arrivare a 10 milioni di ricavi entro tre anni.
Qual è la cifra del fatturato 2021?
“Abbiamo chiuso l’anno scorso con 2,8 milioni di euro. Il numero, raddoppiato rispetto al 2020, è sicuramente molto buono anche perché è venuto dopo che l’anno precedente eravamo cresciuti ancora del 40%”.
Come si spiegano questi tassi cosi elevati?
“Sicuramente c’è un aspetto legato alla congiuntura, ma anche al tipo di prodotti che presentiamo sul mercato e anche all’evoluzione della nostra clientela”.
Ci può spiegare meglio?
“Noi ci occupiamo di un prodotto, il dissalatore, che nella nautica per decenni è stato ‘buttato’ in sala macchine e per lo più quasi dimenticato, o comunque usato pochissimo. Come HP abbiamo concepito un nuovo modo di pensarlo, lanciando novità come la pressione automatica RP Tronic, la regolazione da remoto HP BiBi e Part-NET, una nostra interfaccia interamente compatibile con i plotter multifunzione di tutti i brand più importanti e non ultima la garanzia di tre anni sui prodotti RP Tronic e quattro su BiBi, quando tutti i nostri competitor ne offrono due”.
Così, inserito nei pannelli della strumentazione di bordo, ha finalmente avuto una sua “visibilità”?
“Esatto, il dissalatore è diventato uno strumento di uso comune e anzi richiesto espressamente, da comandanti e armatori: sono loro che spesso suggeriscono ai cantieri di usare i nostri sistemi, e ci hanno aiutato a far crescere le quote di mercato. Il nostro rapporto coi costruttori ora non è di semplice fornitura di un prodotto ‘tale e quale’ ma di partnership, bidirezionale”
Veniamo ai mercati, dove vendete i vostri dissalatori?
“Circa le metà della nostra produzione viene esportata sul mercato europeo, l’Italia vale circa un 20%, una cifra in crescita, e il resto diviso nel resto del mondo. Nella seconda metà del 2021 abbiamo aperto una filiale a Fort Lauderdale e uno showroom a Dubai. Ora vogliamo espanderci ancora, guardiamo con interesse al mercato spagnolo in particolare”.
Che piani di sviluppo ha HP Watermakers?
“Abbiamo acquisito il capannone a fianco al nostro, a Zibido San Giacomo, e sono in corso i lavori che entro l’estate ci consentiranno di unirci a quello in cui ci troviamo ora, in modo da poter contare su una superficie di circa 3 mila mq complessivi. Nella nuova area troverà posto la parte di produzione meccanica: tutti i nostri prodotti sono sviluppati internamente e 100% Made in Italy. E’ appena arrivata inoltre una nuova macchina, un tornio a cinque assi. L’investimento totale è di 800 mila euro.”
Che altre novità ci aspettano nel 2022?
“Una gamma di nuovi modelli MWT – Marina Water Treatment 1000, MWT Basic e MWT Auto progettati per il trattamento dell’acqua nei marina. Queste unità sono dotate di una speciale membrana e di un sistema di filtraggio senza l’utilizzo di sale, come negli addolcitori, per garantire una pronta fornitura a bordo di acqua ‘dolce’ ed evitare il problema del calcare”.
Siete presenti anche altri settori?
“Si siamo presenti anche nel navale, dove serviamo alcune flotte militari e navi commerciali, come gasiere. E’ un altro settore a cui guardiamo con interesse, perché ha buone potenzialità”.
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