Giangrasso: “Dal refit pronti al salto nella costruzione di super yacht”
Il cantiere viareggino specializzato in refit pensa ad una produzione propria con marchio dedicato
L’appetito vien mangiando anche nella nautica di lusso e la parabola di crescita di Giangrasso Group ne è solamente l’ultima conferma.
Il cantiere di Viareggio, specializzato nel refit di superyacht da 24 a 70 metri, sulle ali di un aumento esponenziale delle commesse si prepara al grande salto nella produzione in proprio, forte anche dell’esperienza pluriennale maturata nella lavorazione di scafi di dimensioni importanti.
La sfida è sicuramente affascinante, e non priva di rischi dal punto di vista industriale, ma quando si hanno basi solide e una reputazione all’altezza la giusta ambizione può essere appagata.
Ne parla a SUPER YACHT 24 Bartolomeo Giangrasso, fondatore del gruppo omonimo dopo un’esperienza all’interno di aziende come Azimut Benetti, Falcon e Baglietto, dove è stato direttore del cantiere di La Spezia.
Partiamo dal suo passato, come nasce il gruppo?
“La prima azienda che ho fondato è nata nel 2008, in piena crisi della nautica e dopo decenni di lavoro nel settore in primari cantieri italiani. Nel 2014 c’è stata poi la partnership con un broker nautico e manager, che poi è diventata mia moglie, e nel 2018 la fondazione del cantiere navale Giangrasso, oggi incorporato nel gruppo”.
Ci fa una fotografia dell’azienda oggi?
“Abbiamo due siti produttivi a Viareggio, uno di 1500 e l’altro di 1700 mq in zona Cotone e quando è necessario, per gli yacht di maggiori dimensioni, ci serviamo anche delle aree del cantiere Lusben di Livorno. Impieghiamo 36 addetti diretti, oltre a una ventina di collaboratori esterni fissi: con l’indotto arriviamo però a 80-100 persone. Lavoriamo sia sul refit di superyacht che sull’allestimento di barche nuove, in particolare a marchio BlueGame, attualmente abbiamo 19 yacht in refit.”
Qual è il giro d’affari di Giangrasso Group?
“Abbiamo chiuso il 2021 con un fatturato di 5 milioni e per quest’anno prevediamo di salire almeno di un 30% per problemi di spazio abbiamo dovuto rinunciare ad alcune commesse altrimenti i numeri sarebbero ancora superiori. Ci dispiace molto dire di no a potenziali clienti, e dire che a Viareggio ci sono diverse aree sottoutilizzate che potrebbero essere messe a disposizione per questo tipo di nautica”.
Che modello di business seguite?
“Ci piace seguire il cliente e la barca dall’inizio alla fine, per questo siamo in grado di gestire internamente tutti gli step di un progetto, dal disegno alla consegna: abbiamo un nostro ufficio tecnico strutturato e anche le lavorazioni di carpenteria e impiantistica vengono effettuate dal nostro team. In linea generale preferiamo fidelizzare i clienti, magari rinunciando a qualcosa sui margini: questa filosofia a lungo termine paga perché per molti armatori lavoriamo ormai da anni e su diverse barche”
Cosa chiedono ora gli armatori?
“Il nostro stesso lavoro lo possono fare anche altri cantieri di refit, magari con molti meno dipendenti. Però ho notato che venendo da noi per modificare le barche oggi gli armatori vogliono prima vedere i disegni, e noi siamo in grado di dare loro questo valore aggiunto, dal momento che gestiamo tutti i processi internamente”.
Quante barche avete consegnato finora?
“Dal 2018 a oggi saranno almeno una cinquantina. Fra quelle attualmente in lavorazione abbiamo il Moro di Venezia e anche il Force Blue – il megayacht appartenuto a Briatore, oggi di Ecclestone, ndr – che stiamo allungando dai suoi 64 metri a 70. E’ molto bello il progetto di refit di una ex baleniera di 49 metri, di costruzione olandese, che ci terrà impegnati due anni”.
Come gestite le forniture, è un momento critico?
“Sicuramente come tutti paghiamo lo scotto della scarsa disponibilità, e degli alti prezzi, delle materie prime. Per molti prodotti però ci siamo attrezzati per tempo e abbiamo fatto stock, compresi i motori, che oggi quindi abbiamo disponibili, per fortuna”.
Quali sono i piani di sviluppo futuri?
“Siamo in contatto con diversi cantieri per la parte di allestimenti ma soprattutto stiamo lavorando per il primo yacht nuovo a marchio Giangrasso, un progetto innovativo di un 24 metri ibrido realizzato con materiale riciclabile, tutto sviluppato internamente”.
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