Il Sailing Yacht A non è sfuggito alla Gdf italiana
Il super yacht Soalris di Abramovich, invece, dopo essere riuscito a lasciare il porto spagnolo di Barcellona è arrivato in Montenegro dovre potrebbe fare rotta anch l’Eclipse
Prosegue la ‘caccia mediatica’, e non solo mediatica, ai super yacht degli oligarchi russi collegati in vario modo al premier Vladimir Putin.
Presso l’arsenale San Marco del porto di Trieste è stato posto come previsto a congelamento la nave da diporto Sailing Yacht A riconducibile a Andrey Igorevich Melnichenko; il provvedimento è stato eseguito dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza in base alle sanzioni adottate in relazione alla guerra tra Ucraina e Russia. Lo yacht, in rimessaggio al Porto di Trieste, ha un valore di circa mezzo miliardo di euro.
Lungo 143 metri e largo 25 , il ‘Sy A’, è lo yacht a vela più grande al mondo. L’imbarcazione, varata nel 2015, è fra le più costose mai realizzate e batte bandiera delle Bermuda. Ufficialmente è registrata presso un paradiso fiscale ma la sua proprietà è riconducibile indirettamente ad Andrey Igorevich Melnichenko, imprenditore russo, colpito dalle sanzioni europee.
E’ riuscito invece a sfuggire finora al congelamento della Spagna e di altri paesei europei il mega yacht Solaris di Roman Abramovich, uno degli oligarchi russi più vicini a Putin, che da poche ore è arrivato in rada di fronte al porto montenegrino di Tivat (Teodo). Questa unità aveva lasciato in fretta e furia il porto di Barcellona, dove era stata sottoposta a interventi di refit, appena 24 ore prima che l’Europa e la Gran Bretagna inserissero anche Roman Abramovich nella black list degli esponenti del mondo imprenditoriale russo vicini al premier Putin e dunque meritevoli di sanzioni.
Il Solaris è lungo 40 metri e, dopo quattro giorni di navigazione dal porto catalano, è appena arrivato in Montenegro dove nelle prossime ore potrebbe arrivare anche l’altro maxi yacht di Abramovich, l’Eclipse che attualmente risulta in navigazione verso il Mediterraneo orientale.
Questa seconda nave da diporto, lunga addirittura 163 metri, era partita nei giorni scorsi dalle Isole Vergini britanniche, e potrebbe anch’essa fare rotta appunto verso il Montenegro che viene considerato un “porto sicuro” per molti oligarchi russi.
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