Navico prende il largo in Italia (+45%)
Sesenna: “Prevediamo crescita a due cifre anche nel 2022, bene anche Usa e Scandinavia”
L’acquisizione da parte del gruppo Brunswick, annunciata a giugno scorso e completata a settembre, è avvenuta in un anno straordinario per Navico, che ha chiuso il 2021 con un fatturato in cresicta del +45% in Italia. L’operazione, del valore di oltre un miliardo di dollari, dal punto di vista industriale ha solide fondamenta, in quanto è andata a completare un settore scoperto nell’offerta di Brunswick: parliamo dell’elettronica di bordo, settore in cui Navico che commercializza i marchi Simrad, Lowrance, B&G e C- Map, proponendo una gamma di prodotti davvero ampia.
Lo conferma a SUPER YACHT 24 il country manager Roberto Sesenna, a capo del gruppo che in Italia conta su oltre 120 dipendenti.
Come è la “nuova vita” di Navico dopo l’ingresso in Brunswick?
“Il 2021 è stato un anno eccezionale per noi, che abbiamo vissuto prima le varie fasi dell’operazione di acquisizione e poi la chiusura di un bilancio che ci ha visti aumentare il fatturato del 45% in Italia.”
Il settore dell’elettronica ha vissuto momenti difficili a causa della nota carenza di microchip a livello mondiale, come l’avete gestita?
“In effetti l’anno scorso c’è stato il problema della disponibilità di componenti, che a causa dell’alta richiesta dei nostri prodotti ci ha spinto a cercare di approvvigionarci su altri canali. I tempi di consegna degli ordini sono passati da 26 a 52 settimane e abbiamo dovuto riorganizzare la produzione di conseguenza.”
Ora la situazione si è normalizzata?
“Un pochino sì, nel secondo semestre andrà migliorando ma non prevediamo una vera stabilizzazione prima del primo trimestre del 2023.”
Voi fornite direttamente molti cantieri, come state vivendo questo momento particolare sul fronte delle produzione di barche?
“I cantieri maggiori hanno portafogli ordini al completo per diversi anni, forse per i medi e i piccoli è un po’ diverso. Uno dei punti critici resta la fornitura di motori, la domanda è molto superiore alla capacità produttiva, specie per i fuoribordo.”
Veniamo ai mercati, quali sono i più importanti per Navico?
“Stiamo andando molto forte sul mercato americano, ma anche in Scandinavia e nel nord Europa. Bene anche l’Italia, in Germania restiamo piuttosto stabili.”
Che novità ci dobbiamo aspettare in questo 2022?
“Dal punto di vista interno abbiamo appena cambiato sistema gestionale, passando a uno su piattaforma Android che ci consentirà di essere più veloci nella gestione dei clienti. Prevediamo anche di crescere come organico, in Italia oggi siamo circa 120 ma ci servono diverse figure nuove, soprattutto ingegneri, ultimamente si fa fatica sia a cercarne di nuovi che a tenerli!”.
E dal punto di vista dei prodotti?
“Lanceremo una serie di novità dopo l’estate, nel periodo che va dai saloni di settembre al prossimo Mets.”
Navico lavora anche nel settore navale, oltre che nella nautica, che differenze ci sono?
“Quello navale per noi è un mercato più calmo, diciamo così, con meno oscillazioni. Comunque importante perché installiamo i nostri prodotti su molte barche da lavoro e imbarcazioni militari, parliamo di naviglio costiero”.
Navico prevede una crescita attorno al 20% anche per il 2022 e continua a lavorare a diversi progetti sul fronte della sostenibilità, compreso lo sviluppo della partnership già consolidata fra Simrad e Greenline, il cantiere sloveno specializzato nella costruzione di yacht a propulsione
alternativa.
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