La nautica in Italia nel 2021 è stato un “affare” da 6 miliardi
Secondo i dati presentati da Confindustria Nautica il settore è vicinissimo a raggiungere i numeri record del 2007-2008; l’export della cantieristica da solo ne vale 3
Quando parlano i numeri è sempre meglio “ascoltarli”. Quelli della nautica sono stati svelati stamane a Genova durante il convegno “Road to Expo Dubai-Nautica la grande bellezza della Liguria” che ha anticipato la missione istituzionale all’Expo Dubai (10-13 marzo) e il contemporaneo Dubai Boat Show, in programma dal 9 al 13 marzo.
L’appuntamento, organizzato da Regione Liguria e Liguria International, intendeva presentare le molte sfaccettature dell’industria nautica nell’area con la più alta concentrazione di aziende, addetti e posti barca ed è stato l’occasione per analizzare un po’ più da vicino l’andamento del settore, alla metà esatta dell’anno nautico in corso. I dati definitivi saranno resi noti più avanti e poi raccolti nel tradizionale rapporto annuale “La nautica in cifre” ma Stefano Pagani Isnardi, responsabile dell’ufficio studi di Confindustria Nautica, ha rivelato i più salienti.
Il più importante e atteso è senz’altro quello relativo fatturato complessivo dell’industria nautica italiana, che secondo l’analisi dell’associazione di categoria si attesterà attorno ai 6 miliardi di euro. “A settembre, periodo di inizio dell’anno nautico, avevamo fatto una stima di crescita del 24%, con un margine di errore di circa il 5%, verso l’alto o il basso. Aggiornando quelle previsioni oggi ci siamo resi conto che il numero finale sarà al di sopra del 24%, il che vuol dire che complessivamente ci avvicineremo molto a quei 6.2 miliardi di fatturato che erano stati realizzati negli anni 2007 e 2008, prima della crisi” ha spiegato Pagani Isnardi.
Altra cifra molto significativa è quella relativa all’export che, per la sola cantieristica, vale quasi tre miliardi di euro: “2.99 per la precisione, e questo numero è invece un massimo storico perché negli anni 2007 e 2008 era invece pari a 2” ha aggiunto l’analista. La spiegazione del dato qui è abbastanza semplice, perché l’industria cantieristica italiana, specie quella di punta, esporta circa l’85% della sua produzione. Il fatto che i nostri principali cantieri consegnino sempre più barche, e sempre più grandi, a clienti per lo più stranieri fa schizzare in alto la cifra dell’export.
Non meno interessante lo studio sull’occupazione, anche se la cifra riguarda la sola Liguria, che intende usare i prossimi eventi di Dubai come vetrina per promuovere sia la “Blue economy” legata al mare che più in generale il proprio territorio, anche dal punto di vista turistico. Ebbene, Pagani Isnardi ha rivelato come gli addetti della cantieristica nautica fra le province di Genova e Spezia, dove si concentra la maggior parte dei siti produttivi, contino 2.600 unità. Il numero, già elevato, va moltiplicato per 10 se si vuole avere un dato complessivo dell’occupazione reale del settore, in quanto l’indotto per la filiera generato da un lavoratore diretto della nautica è stato calcolato da vari studi in 10 X.
La Liguria, è stato ricordato al convegno, resta la regione con la maggiore offerta di posti barca e la prima per numero di patenti nautiche, confermando la sua vocazione di traino per tutta l’industria. Dubai sarà un’occasione per presentare questa realtà a una platea internazionale di alto livello e attirare nuovi investimenti.
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