Il conflitto Russia-Ucraina preoccupa i big della nautica italiana
Per Vitelli, Poerio, Amerio, Deprati, Rossi e Cecchi i timori arrivano fino a possibili posticipi di consegne e rinegoziazioni dei contratti
Il conflitto militare scoppiato fra Russia e Ucraina è una pessima notizia per il mercato della nautica e in particolare per il segmento dei super yacht. “Siamo preoccupati anche se ancora non siamo in grado di stimare quale sarà l’impatto sulla nautica” ha detto Saverio Cecchi, presidente di Confindustria Nautica sintetizzando il pensiero dei suoi associati.
Il tema è stato oggetto di dibattito in occasione dell’evento “Road to Expo Dubai – Nautica, la grande bellezza della Liguria” andato in scena a Genova e organizzato da Liguria International e regione Liguria in vista della missione istituzionale a Dubai.
Vincenzo Poerio, amministratore delegato di Tankoa Yachts, durante il suo intervento ha ricordato che “quello russo è un mercato importante per la grande nautica, basti pensare che fra gli uomini ricchi della Russia il 50% si fa costruire una barca. Devo dire – ha aggiunto – che l’impatto più importante, se ci sarà, lo si vedrà sulle barche grandi, nel senso che ci sono tantissimi clienti russi che comprano barche più piccole però l’impatto grosso si avrà eventualmente su quelle di dimensioni maggiori. L’Italia ha forse una fetta di mercato russo molto più piccola rispetto al Nord Europa”.
Ancora più realistico il pensiero di Diego Deprati, amministratore delegato di Baglietto, secondo il quale “è indubbio che questa situazione di conflitto sicuramente non agevolerà il nostro lavoro. È da 30 anni che faccio questo mestiere e mi sembra siano ciclici questi avvenimenti, queste crisi e guerre. Questa probabilmente è peggiore delle altre”. Secondo il numero uno di Baglietto “sicuramente ci saranno situazioni un po’ di tensione, probabilmente ci saranno posticipi nelle consegne e possibili rinegoziazioni dei contratti. È una storia già vista, quindi bisogna tenere duro, bisogna essere preparati perché sicuramente una qualche difficoltà la vedo all’orizzonte”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Giovanna Vitelli, vicepresidente di Azimut-Benetti: “Un impatto sulla nautica – ha spiegato – certamente ci sarà; dopo gli Stati Uniti la Russia rappresenta il secondo grande mercato per la nautica quindi inevitabilmente i numeri sono forti. Non sono in grado di prevedere cosa accadrà, ogni ora speriamo che i negoziati possano cambiare le sorti del conflitto”. Infine ha aggiunto che “per il momento i feedback che abbiamo dai clienti sono abbastanza attendisti, cioè di non prendere decisioni ma di darsi un arco temporale per vedere che cosa succederà”.
Barbara Amerio, amministratore delegato di Permare, ha espresso a sua volta “molta preoccupazione” pur aggiungendo che “è ancora troppo presto per capire se ci saranno conseguenze negative”. Oltre a ciò ha però proseguito segnalando un altro elemento delicato: “Penso che ci possa essere anche un impatto significativo sugli equipaggi di queste imbarcazioni e anche sulla parte refitting”.
Chiaro e condivisibile, infine, il ragionamento e l’auspicio di Ferruccio Rossi, direttore generale di Sanlorenzo: “Consideriamo che il nostro è un settore che si basa sulla bellezza; la guerra genera dolore. È chiaro che c’è un’antitesi fra queste due manifestazioni dell’uomo. Noi contiamo e speriamo che questo momento possa passare più velocemente possibile e si possano ricostituire le condizioni di libertà del popolo ucraino”.
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