Il porto di Civitavecchia vuole un cantiere per gli yacht
Il presidente Musolino ha chiarito che a nord, nell’area della Darsena Grandi Masse, troverà spazio un polo per costruzione e refit
A pochi giorni dalla scelta del Comitato di gestione di proseguire con la procedura di decadenza della concessione a Privilege (Gruppo Konig), il presidente della port authority, Pino Musolino, ha di fatto risposto a chi si chiedeva se lo scalo laziale avesse o meno intenzione di puntare sulla grande nautica.
Intervenendo al convegno intitolato “Porti di Roma Capitale del Mediterraneo. Il futuro parte con la Blue Economy”, Musolino, a proposito della “nuova sfida” chiamata “Darsena Mare Nostrum”, ha espresso il seguente concetto: “Rimane aperta la grande partita infrastrutturale e di sviluppo strategico rappresentata dalla ex Darsena Energetica Grandi Masse, futura “Darsena Mare Nostrum”, che permetterebbe di avere ulteriore banchina per contenitori con un fondale naturale di oltre 16 metri, e con la possibilità, senza interventi pesanti, di raggiungere fino a meno 20 metri in poco tempo. In tale area dovrebbero poi trovare spazio anche cantieri navali dedicati particolarmente agli yacht e al refitting degli stessi, per colmare un vuoto presente lungo la dorsale tirrenica. Con tale grande opera si potrebbe concretamente impostare in prospettiva il lavoro di crescita e sviluppo del porto al servizio della economia del Lazio e delle regioni vicine”.
A quanto pare, dunque, il porto di Civitavecchia intende dunque puntare sulla cantieristica per gli yacht ma non nell’area finora occupata dall’ex cantiere Privilege. Le aree eventualmente destinate alla grande nautica saranno a nord dello scalo.
Il cantiere genovese Tankoa Yachts, cercando di subentrare nella concessione di Privilege, ha fatto sapere di essere fortemente interessata a insediarsi nello scalo laziale.
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