Sono italiani (di Boat Lift) i primi travel lift 100% elettrici al mondo
Il marketing manager Matteo Scarafiotti racconta l’evoluzione recente e i prossimi step di crescita dell’azienda piemontese specializzata in macchine per l’alaggio di yacht
Ma cosa ci fa un’azienda della nautica in mezzo alle Langhe, fra vigne di Barolo e boschi da tartufo? “Semplice”: progetta e produce sistemi di sollevamento e movimentazione per le barche, come travel lift e carrelli. Non solo quelli, per la verità, perché gli ambiti applicativi di questi prodotti si estendono anche ad altri settori industriali, ma la nautica resta il core business di Boat Lift, azienda di Diano d’Alba (Cuneo) nata nel 2006 e in crescita a gran ritmo, anno dopo anno. Il marketing manager Matteo Scarafiotti spiega in questa intervista esclusiva a SUPER YACHT 24 un cammino di successo che ha appena superato una tappa particolarmente significativa grazie a un primato mondiale.
Partiamo dalla fine, la vostra prossima commessa sarà davvero una prima mondiale?
“Sì, fra pochi mesi andremo a consegnare i primi travel lift ‘full electric’ al mondo. Il primo, da 15 tonnellate, andrà a un cliente francese, il secondo da 40 tonnellate a un italiano, entro l’estate. Al di là delle dimensioni la vera novità di questi prodotti è che per la prima volta non sfrutteranno la propulsione diesel e la motorizzazione idraulica ma saranno interamente elettrici, appunto, con importanti benefici in termini di emissioni, azzerate, e insonorizzazione. La batteria di questi travel lift in pratica aziona motori elettrici che gestiscono tutte le movimentazioni, sollevamento, sterzo e trazione.”
Come siete arrivati a questi risultati?
“Con una crescita progressiva e continua che ci ha visti passare dai 30 dipendenti e 6/7 milioni di fatturato del 2017 ai 70 dipendenti e oltre 16 milioni di fatturato con cui abbiamo chiuso l’anno scorso.”
Chi sono i vostri clienti?
“Porti turistici, piccole rimesse, cantieri di refit e di produzione. Lavoriamo con alcuni dei più prestigiosi costruttori italiani e internazionali; un grande travel lift da 720 tonnellate è in consegna a breve in Liguria, un altro da 820 negli Stati Uniti entro l’estate.”
E dove vendete tutti questi travel lift e carrelli?
“Un po’ in tutto il mondo, l’estero vale il 70% del nostro fatturato. Il mercato americano per noi è molto importante ma abbiamo ottimi risultati da Marocco e Tunisia per il business legato alle barche da pesca, stesso discorso per la Norvegia. Sul diporto le nostre aree di riferimento sono Italia, Francia e Spagna.”
Vi occupate anche dell’assistenza?
“Sì, oltre alla vendita offriamo anche i servizi di manutenzione e riparazione, quando necessari. Abbiamo tre squadre di intervento interne pronte a partire, in certe zone ci siamo attrezzati con il distributore locale e service autorizzati. E’ nostra intenzione potenziare la rete di assistenza nei prossimi anni, considerando che ormai abbiamo circa 400 macchine in giro per il mondo.”
Ma come nascono i vostri prodotti?
“Sono completamente progettati e sviluppati in-house. Il nostro ufficio tecnico è numeroso e competente, stesso discorso per la parte di elettronica e software, tutta gestita internamente.”
Fuori dalla nautica dove operate?
“Abbiamo tre linee di business con altrettanti marchi commerciali. Il primo è Boat Lift in senso stretto e riguarda appunto il diporto, che conta per il 70% del nostro fatturato. Poi abbiamo Croc Lift, dedicato ai carrelli anfibi, e infine Industrial Lift per applicazioni negli ambiti più svariati, dalle centrali nucleari all’edilizia ai lavori sotterranei, come ad esempio cantieri di metropolitane”.
Nei piani di Boat Lift, che partecipa direttamente a quasi tutte le fiere di riferimento per la nautica, c’è un’espansione nel segmento Industrial e una sempre maggiore customizzazione dei prodotti per il diporto, che vengono studiati insieme al cliente.
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