Tre aziende danno vita al nuovo Polo Nautico di Ravenna
J.J.L. Catamarans, Corset & Co. e Promo 90 e Associati sono i tre soci della società che occuperà 28.000 mq per la produzione di imbarcazioni da diporto, destinato a ospitare cantieri e altre attività legate al mondo della nautica
Nel porto di Ravenna è stato compiuto il primo atto propedeutico alla nascita di un nuovo polo della nautica che sorgerà in un’area del gruppo Sapir concessa in diritto di superficie. Lo ha reso noto la stessa società a controllo pubblico (gli azionisti di controllo sono le istituzioni locali e regionali) spiegando che sarà un nuovo “insediamento industriale per la produzione di imbarcazioni da diporto, destinato a ospitare cantieri e le tante attività legate al mondo della nautica”.
Presso la sede dell’Autorità di Sistema Portuale di Ravenna, è stato appena sottoscritto l’atto con il quale il Gruppo Sapir, tra i più importanti terminalisti dello scalo ravennate, ha avviato il percorso per mettere nella disponibilità della nuova società Polo Nautico di Ravenna S.r.l. il diritto di superficie per l’area ove il Polo si insedierà.
Polo Nautico Ravenna Srl è stata costituita appositamente per svolgere l’attività di produzione di imbarcazioni da diporto e, secondo quanto si legge nella nota di Sapir, annovera nella propria compagine societaria brand prestigiosi a livello nazionale e internazionale nella progettazione e costruzione di natanti in materiale composito ad alta tecnologia. Più nel dettaglio il capitale sociale (180mila euro) è partecipato al 36,5% da Corset & Co Srl, sempre al 36,5% da Promo 90 e Associati Srl (società al 100% di Marco Bartolomeo Malgara) e al 27% da J.J.L. Catamarans Srl (a sua volta integralmente controllata dalla croata Under Heaven d.o.o.). Presidente della società è Marco Bartolomeo Malgara mentre amministratore delegato risulta essere Paolo Francia.
Il diritto di superficie, che avrà durata di 30 anni, riguarda un’area di circa 28.000 mq di proprietà di Sapir, che si trova in Penisola Trattaroli e che si affaccia sul bacino portuale della Piallassa Piomboni. Come noto, l’area della Penisola Trattaroli che, invece, si affaccia in destra canale, è
destinata alla realizzazione del nuovo terminal container con spiccata vocazione a realizzare la più avanzata intermodalità.
“L’insediamento nello scalo ravennate di questo nuovo operatore rappresenta senza dubbio una ulteriore occasione di crescita del porto e di tutto il nostro territorio dal momento che si tratta di un settore importante, quello della produzione di imbarcazioni da diporto che contempla varie attività connesse e accessorie, dalla falegnameria all’impiantistica, alla produzione della vetroresina, alla logistica, con potenzialità di creare un importante indotto” spiega il gruppo romagnolo.
Commentando questa novità il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale di Ravenna, Daniele Rossi, ha affermato: “Auspichiamo che altre realtà operanti nel settore della cantieristica navale si aggiungano al tessuto imprenditoriale locale, consolidando la tradizione del distretto della nautica nel porto di Ravenna”.
Paolo Francia, amministratore delegato di Polo Nautico di Ravenna, ha così commentato: “Avere raggiunto questo obiettivo rappresenta per noi, e credo di poter parlare non solo a nome degli attuali soci della Pnra ma di tutta la nautica da diporto della pianura Padana, il coronamento di una idea/progetto iniziato anni fa. Come imprenditore e come ravennate sono veramente felice di avere oggi compiuto questo primo fondamentale passo di un intenso percorso che ci impegnerà nei prossimi anni. Percorso che con il supporto di tutti (Istituzioni ed industriali) porterà un rilevante beneficio al territorio inspiegabilmente non ancora dotato di strutture all’avanguardia dedicate alla costruzione di imbarcazioni da diporto”.
Francia infine ha aggiunto che “questo progetto, che mi piace definire Nkz (Nautica a Km Zero), se gestito in modo armonico e, ripeto, adeguatamente sostenuto dal pubblico, porterà nel medio termine posti di lavoro e prestigio alla città di Ravenna e all’Emilia Romagna dove sono da sempre presenti brand di importanza internazionale che non hanno oggi la possibilità di costruire sull’acqua in modo efficace, riducendo al minimo l’impatto ambientale grazie alla limitazione di trasporti e apporti energetici”.
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