Leasing nautico: Assilea spiega quanto e dove il mercato sta crescendo
Il comparto navale commerciale ha visto raddoppiare il numero di contratti nel 2020 per un valore complessivo di 25,6 milioni di euro (+82,9%)
L’ultima edizione della ricerca “La Nautica in cifre” pubblicata da Ucina Confindustria Nautica dedica un’apposita sezione al leasing nautico che, sulla base del tipo di utilizzo, viene distinto in commerciale e da diporto. Si tratta di uno strumento finanziario che permette di disporre di un bene a fronte del pagamento di canoni periodici a una società di leasing, che ne rimane proprietaria fino alla scadenza del contratto, con la possibilità, al termine dello stesso, di riscattare tale bene acquisendone la proprietà attraverso l’esercizio di un’opzione finale d’acquisto predeterminata alla stipula.
Lo stipulato leasing nautico, che comprende le unità da diporto e navale commerciale, dopo essere più che triplicato dal 2013 al 2017 ha registrato nel 2018 una flessione. Dal 2019 il volume di stipulato è tornato a crescere raggiungendo nel 2020 un valore dei contratti complessivo pari a 593,7 milioni di euro, il 15,9% in più rispetto al 2019.
Il sotto comparto della nautica da diporto continua a ricoprire la quota predominante del leasing nautico complessivo, pari al 96%, registrando un incremento sia in numero che in valore. Anche il comparto navale commerciale ha visto un’ottima dinamica nel 2020, raddoppiando il numero di contratti per un valore complessivo di 25,6 milioni di euro (+82,9% rispetto all’anno precedente).
In particolare la buona dinamica del 2020 è da ricondursi all’incremento delle nuove stipule verificatosi nel mese di ottobre per il cambio del regime di applicazione per il calcolo dell’imponibile Iva, entrato in vigore nel mese di novembre 2020, che ha anticipato le decisioni di spesa nel settore causando poi una flessione nei mesi subito successivi.
Complessivamente, nel primo semestre 2021, il leasing nautico ha registrato 157 nuove stipule dal valore di oltre 107 milioni di euro; continuano a verificarsi gli effetti dell’emergenza epidemiologica Covid-19 che ha provocato un’ulteriore flessione dello stipulato leasing nautico a livello tendenziale (-10,8% nel numero delle stipule e -53,2% nel rispettivo valore). Guardando però alla dinamica mensile del comparto della nautica da diporto del primo semestre dell’anno 2021 si assiste a una lieve ripresa dei contratti con una dinamica congiunturale con segno positivo e un picco nei valori nel mese di aprile 2021.
Dalle elaborazioni Assilea effettuate sulla Banca Dati Centrale Rischi (BDCR) è possibile analizzare la forma giuridica dei destinatari del leasing nautico. Nei primi sei mesi del 2021 si osserva un’importante ricomposizione della torta: il settore composto da ditte individuali, persone fisiche e professionisti continua a essere preponderante con una quota del 54,4% nel numero di contratti e del 54,2% in valore, ma registra -28 punti percentuali sia in numero sia in valore. Tale riduzione della quota è da attribuire a un aumento del ricorso al leasing nautico da parte delle società di capitali che raggiungono il 42,6% in numero e 42,1% in valore (contro il 14,5% e 13,1% rispettivamente in numero e valore registrato nei primi sei mesi del 2020).
Il peso delle unità da diporto nuove continua a essere importante nel leasing e registra una crescita nei primi mesi del 2021, con un’incidenza che passa dall’84,0% del 2020 all’85,7% del 2021.
Anche a livello territoriale si osserva una diversa ripartizione rispetto agli scorsi anni: le regioni del Nord Est vedono diminuire la quota sia nel numero che nel valore (rispettivamente -14,2% e -28,1%). Risulta prevalente e in crescita la quota nel valore dei contratti stipulati nell’area del Nord Ovest che si attesta a oltre il 41,7%. Le regioni del Centro, del Sud e delle Isole conquistano un importante peso sia nel numero sia nel valore dei contratti.
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