Vtp respinge i foresti e si tiene gli approdi per gli yacht
Fino a settembre 2022 continuerà a gestire gli approdi per gli yacht di Punta della Dogana, Riva San Biagio e Pontile ex Adriatica
Fino a tutto settembre del 2022 continuerà ad essere Vtp (Venezia Terminal Passeggeri), attraverso la controllata Venice Yacht Pier, a gestire gli approdi veneziani per gli yacht di Punta della Dogana, Riva San Biagio e Pontile ex Adriatica. Il terminalista, concessionario anche della Stazione Marittima nonché (fino al 2025) delle altre due aree dedicate alla maxinautica (San Basilio e Riva Sette Martiri), sarebbe infatti risultato, a quanto appreso da Shippingitaly, il miglior offerente nella gara bandita poco più di un mese fa dall’Autorità di Sistema Portuale lagunare (uno degli ultimi atti sottoscritti dall’ex commissario straordinario Cinzia Zincone).
Con un canone concessorio posto a base di gara da 194mila euro, Vyp sarebbe risultata vincitrice con un’offerta di 502mila euro, a fronte dei 500.700 della seconda classificata, la cordata composta dai gruppi napoletani Alilauro e Luise. La cui partecipazione era stata nei mesi scorsi oggetto di sotterranee polemiche a Venezia, essendo stata legata (come già quella di Alilauro a una gara per alcuni servizi di trasporto pubblico locale gestiti fino ad oggi dalla municipalizzata Alilaguna) da presunti attriti di natura politica interni al centrodestra veneto fra il sindaco Luigi Brugnaro e Renato Brunetta, attuale Ministro per la pubblica amministrazione ed ex compagno di partito del patron di Alilauro Salvatore Lauro, già senatore.
Come che sia, la cordata partenopea non era l’unica a contendere gli approdi per gli yacht. Alla gara infatti ha preso parte anche un’altra associazione di imprese, composta da due big veneziani come le agenzie Mirco Santi (dell’attuale presidente di Federagenti Alessandro Santi) e Iss Tositti e da due specialisti liguri del settore yachting quali Pesto Sea Group (Genova) e All Services (Sanremo).
Parimenti la polemica sulla partecipazione era stata affiancata da un rapporto sempre più burrascoso fra Vtp e le precedenti amministrazioni dell’AdSP. Il terminalista, fra l’altro, aveva impugnato innanzi il Tar veneziano (ricorso tutt’ora pendente) il diniego ad una sua istanza di proroga per l’intero pacchetto di approdi per yacht (comprensivo quindi di San Basilio e Sette Martiri) presentata a fronte di un programma di investimenti da circa 12 milioni di euro. Istanza che era stata rigettata (dalla gestione AdSP di Pino Musolino) per la contestuale manifestazione di interesse di Alilauro per i tre approdi andati ora a gara.
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